L'edificio dove è stato ucciso Osama bin Laden si trova a poche centinaia di metri dall'accademia militare di Abbottabad dove, ironia della sorte, meno di un mese fa il generale Ashfaq Parvez Kayani aveva assicurato che il Pakistan aveva inferto un colpo mortale ai terroristi nel paese, alimentando ancor più, se possibile lo scetticimo americano.
Determinante la cooperazione dei servizi pakistani, dice nel suo annunico in tv Barack Obama. Ma la scoperta del complesso in cui si nascondeva Osama bin Laden sembra sia stata un 'colpo' - e che colpo - della Cia di Leon Panetta. L'intelligence teneva sotto controllo un corriere di al-Qaeda: è stato lui a portare inconsapevolmente sulle tracce di Bin Laden. La Cia dava la caccia a questo corriere da anni, da quando alcuni detenuti di Guantanamo negli interrogatori avevano detto che bin Laden aveva così fiducia in lui che era possibile vivessero nello stesso luogo.
Nascosto in una zona ricca di una città pakistana di mezzo miilone di abitanti, il complesso è circondato da mura alte fino a cinque metri e mezzo, con in cima filo spinato. Due cancelli bloccano l'unico accesso e una terrazza al terzo piano è circondata da mura alte due metri. La spazzatura veniva bruciata all'interno della residenza, in modo da evitare di dover uscire per buttarla. Secondo i funzionari dell'intelligence il compound, del valore stimato di un milione di dollari, era stato costruito per proteggere qualche figura di spicco del terrorismo.
Gli elicotteri americani sono scesi nel cielo del Pakistan al buio, nella più importante missione contro il terrorismo della storia americana. L'operazione era segreta e solo un ristretto numero di alti ufficiali ne era a conoscenza. Le autorità pakistane sembra non sapessero quali erano tempi della missione affidata a un commando di 14 selezionatissimi militari americani.
I dettagli dell'operazione sono stati forniti in varie interviste da funzionari dell'antiterrorismo e dell'intelligence e da alti funzionari. Tutti hanno parlato ai media americani a condizione di rimanere anonimi.
Entro meta febbraio, le informazioni provenienti da varie fonti erano sufficientemente chiare da indurre Obama a "mettere in atto un'azione aggressiva", ha riferito un funzionario dell'amministrazione. Nei seguenti due mesi e mezzo, Obama ha tenuto cinque meeting con il Consiglio per la sicurezza nazionale, centrati sulla possibilità che bin Laden fosse nel compound e, se sì, su come catturarlo, ha spiegato il funzionario. Normalmente, gli Stati Uniti condividono le informazioni legate al terrorismo con gli alleati di fiducia come Regno Unito, Canada e Australia. E normalmente non conducono operazioni di terra in Pakistan senza la collaborazione dell'intelligence pakistana. Ma questa missione era troppo importante ed è rimasta segreta.
L'ok di Obama ad un'operazione per catturare o uccidere bin Laden è arrivato il 29 aprile, venerdì scorso. Il raid ha richiesto una elevatissima precisione, tanto che è stato escluso a priori l'impego dei droni. Per portare a compimento l'operazione, Obama ha incaricato un piccolo contingente del Navy SEAL Team Six, alta unità antiterrorismo dell'esercito Usa, posta sotto il comando del direttore della Cia Leon Panetta, i cui analisti hanno tenuto sotto osservazione il compound da lontano.
Secondo quanto ha riferito un alto funzionario americano, Panetta è stato direttamente responsabile della squadra e la sua sala conferenze si è trasformata in un vero e proprio centro di comando.
I dettagli di come si sia svolto esattamente il raid restano poco chiari. Si sa che il corriere di al-Qaeda, suo fratello e uno dei figli di bin Laden sono stati uccisi. Nessun americano è rimasto ferito. Alti funzionari statunitensi hanno solo detto che il leader di al-Qaeda "ha opposto resistenza", poi è morto per una pallottola americana alla testa. Era meta pomeriggio, in Virginia, quando Panetta e il suo team hanno avuto notizia che era stato ucciso: intorno al tavolo della sala conferenze del quartier generale, hanno esultato.