Abbiamo ascoltato il presidente della Repubblica, credo abbia assolutamente ragione: i sindacati divisi sono sindacati piu' deboli". Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, lo dice al via della manifestazione per il Primo maggio a Marsala. "Insistiamo a dire che le differenze ci sono e non si superano facendo finta che non ci siano ma dandosi nuove regole che permettano ai lavoratori di decidere", dice il leader della Cgil.
"Bisogna ripartire dal darsi regole unitari", dice il segretario generale della Cgil. Chi
dovrebbe fare un primo passo? "Non c'e' uno che deve fare il primo passo", risponde.
A Marsala, dove oggi il leader di Cgil, Cisl e Uil parleranno dallo stesso palco per il Primo maggio, Susanna Camusso sottolinea che pur restando le distanze tra sindacati "oggi e' la festa di tutti i lavoratori ed e' sbagliato attribuirla ad una o a un'altra sigla". E aggiunge "poi la vita sindacale continua" e "le differenze ci sono".
I sindacati chiedono al governo di "dare risposte adesso, nelle prossime settimane". Se non sara' cosi', dice il leader della Uil Luigi Angeletti, "faremo di tutto per fargli cambiare opinione per fargli fare cio' che deve fare". Arrivando a Marsala per la festa del Primo maggio il segretario generale della Uil sottolinea la richiesta al governo "di cominciare a fare qualcosa e non solo dichiararlo per il Mezzogiorno: ridurre le tasse a tutte le imprese che assumono a tempo indeterminato i giovani, di fare investimenti pubblici, di liberare le imprese e cittadini dalla burocrazia".
La Cisl chiede una riforma del fisco "con una immediata nuova legge che radicalmente cancelli la vecchia". E' la richiesta al governo che il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, porta alla festa del Primo maggio a Marsala. "E' necessaria una legge che sposti i pesi del fisco da lavoratori e pensionati verso coloro che, essendo piu' ricchi, hanno pagato meno. Vogliamo un pronunciamento chiaro da parte del governo". Per il leader della Cisl bisogno poi intervenire tagliando "spesa pubblica improduttiva, costi della politica, troppe amministrazione e troppi livelli istituzionali".
Un appello anche alla politica, "perche', come dimostra l'esperienza del Mezzogiorno, non vediamo una politica usata per costruire il bene delle comunita' ma per costruire il bene della stessa politica".