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Turismo, le previsioni di Confcommercio, Fipe e Federalberghi – Pasqua sottotono per il Sud Sardegna.

Il ponte pasquale non si annuncia roseo per il turismo del Sud Sardegna. Lo anticipano i dati diffusi dalle due federazioni del sistema Confcommercio: Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e Federalberghi.

Secondo Federalberghi saranno poco più di 30mila gli italiani in vacanza che dormiranno almeno una notte fuori casa per Pasqua privilegiando la Sardegna e le sue strutture ricettive (5% in meno rispetto al 2010). Tra questi, oltre il 55% resterà a Cagliari (rispetto all'65% del 2010) e il 10% privilegerà le strutture alberghiere della costa sud – ovest, quali Villasimius (rispetto al 14% del 2010). Per chi resterà a Cagliari, la Sagra di Sant’Efisio sarà la scelta privilegiata (37,6% delle preferenze rispetto al 40% del 2010), seguito dalla visita alla Fiera Campionaria al 29% e la visita alla città vecchia. In calo le località d'arte maggiori e minori dell’hinterland che toccheranno il 14,7%, mentre il 3,9% andrà in località termali e del benessere. La durata media della vacanza, infine, si attesterà sulle 3,5 notti rispetto alle 3,8 notti del 2010. Un'ultima annotazione riguarda gli italiani che non faranno nemmeno un giorno di vacanza a Pasqua. Complessivamente si tratta di circa 50 milioni di persone: il 41,5%, pari ad oltre 20 milioni (rispetto ai 18 milioni del 2010), ha dichiarato di non potersi permettere una vacanza per "mancanza di soldi".

Per chi invece preferirà l'estero, spiccano le capitali europee con il 50,4% dei consensi, seguite dalle località di mare con il 22,7% (26,5% nel 2010). L'albergo mantiene la testa della classifica con il 33% delle preferenze (34% nel 2010), seguito dalla casa di parenti o amici con il 21,6% (rispetto al 21%) e dalla casa di proprietà col 18,8% (rispetto al 20,5%).

Un leggero calo è previsto per gli agriturismo con il 5,6% rispetto al 5,9% del 2010. la spesa media pro capite si aggirerà intorno ai 35 euro, con un menu ricco, ma scontato, che da ora in poi dovrà privilegiare solo ed esclusivamente prodotti sardi.

La spesa media pro-capite, in ambito nazionale, (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti) quest'anno si attesterà sui 309 euro rispetto ai 305 del 2010 generando un giro d'affari di 3,27 miliardi (rispetto ai 4,05 miliardi del 2010) per un decremento del 19%. Nel dettaglio, chi resterà nella provincia di Cagliari spenderà in media 287 euro (rispetto ai 272 del 2010), mentre chi andrà oltreconfine spenderà una media di 637 euro a persona (rispetto ai 502 del 2010).

Federalberghi commenta questi dati sottolineando che "si tratta di una battuta d'arresto nella capacità di spesa che va al di là di ogni aspettativa e ci induce a compiere un’attenta riflessione sulla situazione dei consumi turistici interni - sottolinea Mauro Murgia, presidente Federalberghi Sud Sardegna - il decremento del giro d'affari è ancor più preoccupante se visto nella prospettiva della mancanza del ponte del 25 aprile, assorbito dalla Pasquetta e dal successivo ponte del primo maggio che quest'anno cadrà di domenica. Il sistema alberghiero, comunque, ancora una volta ha lasciato ferme le proprie tariffe proprio per venire incontro alle difficoltà economiche delle famiglie europee. All'indomani di queste festività si aprirà un confronto per stabilire alcune priorità senza le quali il sistema turistico regionale rischierebbe di vedere compromessa anche l’ imminente stagione turistica estiva".

Quanto alla Fipe, dall'indagine realizzata da Axis Research emerge infatti che domenica prossima sarà occasione di un viaggio vero e proprio di vacanza solo per il 7,3% circa degli italiani e che di questa piccola percentuale il 90% rimarrà in Italia. Il 29,2% si concederà almeno una gita quotidiana, dunque senza pernottamento, mentre il rimanente 63,5% (+1,5% sull'anno scorso) non varcherà l'uscio domestico, lasciando però aperta la porta per amici e parenti. Fra quelli che si concederanno la gita di un giorno, il ristorante verrà scelto dal 6%. Si tratta comunque di 3,6 milioni di persone, fondamentalmente nuclei familiari composti da nonni, genitori, e figli. In pratica, andrà al ristorante il 6,5% di tutti gli italiani con oltre 64 anni; il 7,5% di tutti i 45-54enni e il 6,5% dei giovanissimi fra i 18 e 24 anni. In questo contesto risulta che la scelta del "fuori casa" è preferita con valori sopra alla media nel Nord e Centro Italia.

Coloro che sceglieranno il ristorante si orienteranno per un menu tutto compreso proposto dal ristoratore (solo il 29% sceglierà alla carta) per una spesa di valore medio pro capite da 32 euro. Nell'ordinazione non mancheranno agnello, uova, colomba e uovo di cioccolato. Pietanze tradizionali, ma con l'aggiunta di qualche primizia come fragole e asparagi, anche per chi mangerà a casa e con la spesa fatta preferibilmente al supermercato. Per i dolci, invece, la scelta sembra ricadere nel 40% dei casi su qualcosa di tradizionale, ma alternativo.

Neanche il lunedì dell'Angelo sembra diventare occasione di una gita. Molto più della metà (58%) vi rinuncia. Più precisamente, il 49% del campione starà in casa propria, il 7,8% andrà in casa di amici, mentre l'1,2% andrà nel ristorante abituale pur di non rimanere solo. Ne consegue un'attenzione particolare alla spesa, come dimostra l'83,5% del campione intervistato che cercherà di contenere il bilancio economico della giornata a un livello uguale se non inferiore a quello dello scorso anno; il 9,5% si concederà una spesa più generosa, mentre il 7% non ha proprio fatto previsioni.

"Questo periodo di festività ravvicinate sarà l’occasione per il consumo di prodotti locali a filiera corta soprattutto nella ristorazione con l’obiettivo di rieducare il gusto dei consumatori ed invogliare i turisti ad acquistare prodotti sardi di qualità. È impensabile – sottolinea Giuseppe Scura, direttore Confcommercio Cagliari – che spesso i nostri prodotti continuino a restare fuori dai menu del comparto turistico ricettivo. A tal fine la Fipe e la Federalberghi Sud Sardegna hanno previsto azioni di promozione dei prodotti appartenenti alla nostra tradizione, al fine di incrementare i consumi extra dei turisti, dagli attuali 78 euro medi giornalieri per persona, ad almeno 120-130 euro". Com.