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Nuovi morti in Siria: Si dimettono due deputati

Almeno otto morti in Siria dopo che la polizia ha aperto il fuoco sui partecipanti ai funerali delle vittime degli scontri del Venerdì santo a Izraa, nella provincia di Deraa, e a Douma, un sobborgo di Damasco. Lo hanno riferito alcuni testimoni alla stampa.

A Izraa cecchini appostati sui tetti hanno aperto il fuoco sulla processione funebre. Decine di migliaia di persone da tutta la provincia di Deraa, epicentro della rivolta iniziata a metà marzo, hanno raggiunto in pullman la città per i funerali dei 31 manifestanti uccisi venerdì dalle forze di sicurezza.

Funerali sono in programma in tutte le province del Paese, soprattutto a Homs e nei sobborghi della capitale siriana Damasco, per dare l'estremo saluto ai 112 manifestanti morti nelle proteste del Venerdì santo. L'opposizione aveva vouto ribattezzarle così per unire musulmani, cristiani e curdi nella rivolta contro il regime baathista degli Assad.

Per l'agenzia di stato Sana, le manifestazioni di venerdì erano fuorilegge perché i dimostranti non avevano presentato in tempo la domanda per "manifestare pacificamente" al ministero dell'Interno. Uno dei tre decreti firmati giovedì dal presidente Bashar al-Assad prevede che si possa manifestare pacificamente, grazie alla revoca dello stato d'emergenza introdotto 48 anni fa con l'avvento del partito baathista, ma previa autorizzazione.

E' salito ad almeno 40 morti il bilancio dei dimostranti uccisi in Siria nelle massicce manifestazioni anti-regime scoppiate oggi nel giorno ribattezzato dall'opposizione 'venerdì santo'. Lo rende noto la Bbc, che cita testimoni oculari e attivisti, spiegando che il maggior numero di morti sarebbero stati riportati nella città di Azraa, vicino a Deraa, e a Douma, un sobborgo di Damasco.

A Damasco nelle proteste antiregime sono stati uccisi 112 dimostranti, 381 dal 18 marzo. Lo riferiscono i siti web degli attivisti e dei dissidenti. Fra i morti anche alcuni bambini. Dure le reazioni del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e del segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. La paura ora è che i funerali in programma oggi dei manifestanti uccisi ieri - ci si aspetta la presenza di migliaia di persone - si tramutino in altre occasioni di proteste, scontri e vittime.

Sarebbero 112 le persone uccise ieri dalle forze di sicurezza in Siria, tra cui anche una bimba di quattro anni e un bambino di 12, secondo i siti di attivisti e dissidenti, che forniscono la lista completa dei "martiri" e il luogo della loro uccisione.

Sul sito di Faceboook 'Syrian.Revolution', che conta quasi 130.000 utenti, l'ultimo messaggio caricato intorno alle 5:00 in Siria (le 4:00 in Italia) contiene la lista in arabo dei nomi e cognomi delle 112 persone uccise.

E' indicato anche il luogo della loro morte: 31 nei sobborghi della capitale, 30 persone soltanto ad Azraa, nei pressi di Daraa nel sud della Siria, tra cui un bambino di 12 anni (della cui uccisione circola un video su Youtube); 27 nella regione centrale di Homs, terza citta' siriana a nord di Damasco; un giovane ucciso a Midan, nel cuore della capitale.

Su Twitter, l'attivista SyrianJasmine segnala la stessa lista ma in inglese al link: http://bit.ly/gTgpp2. Mentre altri attivisti diffondono il link (http://bit.ly/gGwQHm) a un foglio Excel - caricato su Google Docs - con la lista completa e in inglese di nomi, cognomi e luogo del "martirio" dei 381 siriani uccisi dal 18 marzo scorso.

Per la prima volta dall'inizio delle proteste anti-regime in Siria e all'indomani dell'uccisione di oltre 100 civili da parte delle forze di sicurezza, due deputati si sono dimessi. Nasser al Hariri lo ha detto alla tv panaraba Al Jazira, seguito a breve dal collega Khalil al-Rifaei.