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Format tv acquistati a prezzi gonfiati: sentito nuovo teste dalla procura sul caso Mediatrade

Spunta un nuovo teste nei processi che riguardano Rti e Berlusconi, è Silvio Sardi, ascoltato prima a Roma e poi a Milano nell'ambito delle indagini sui diritti tv e Mediatrade. Le sue rivelazioni sono state riportate il 24 marzo dal Sole 24 ore e oggi sono state riprese da Repubblica.

La logica di mercato, vecchio baluardo liberista, sembrerebbe essere stata sospesa sistematicamente (secondo lui) nell'acquisto dei format televisivi in Italia, a partire dagli anni 80. Nel racconto di Sardi Rai e Mediaset avrebbero pagato anche 400 milioni di lire film che venivano ceduti a 50 mila dollari. Sardi agli inizi degli anni Duemila tenta di sostituirsi ai broker stranieri che mediano tra le major e le aziende radiotelevisive proponendo gli stessi affari a minor costo: il 3 novembre del 2000 è ricevuto da Piersilvio Berlusconi: "Gli chiesi i motivi per cui Mediaset acquistasse i prodotti da intermediari fuori mercato" spiega Sardi, ma nonostante l'interesse apparente, Piersilvio Berlusconi non si fece mai più vivo.

Sardi ci riprovò con Confalonieri, senza successo. Insomma un tassello in più per l'accusa che sostiene che attraverso l'acquisto di diritti tv, con prezzi gonfiati, furono costituiti fondi neri all'estero.