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Mozione Idv contro Equitalia: chieste una moratoria di un anno nei pagamenti

In una Sardegna con l’economia al collasso, chi ha debiti con il fisco deve ottenere almeno una moratoria di un anno nei pagamenti e la Regione dovrebbe creare un suo autonomo sistema di riscossione delle imposte togliendolo ad Equitalia.

 Il gruppo dell’Idv in Consiglio regionale ha presentato una mozione, primo firmatario Adriano Salis, per contrastare l’attività svolta proprio da Equitalia.  Nata per combattere l’evasione fiscale, la società per azioni a partecipazione pubblica è accusata di operare “quasi esclusivamente nella vessatoria persecuzione degli errori compiuti dai cittadini che le tasse le pagano”, di avere “un potere incontrollato e potenzialmente lesivo”, di comportarsi in maniera “iniqua e ingiusta” e di agire imponendo, in caso di ritardo nei pagamenti, “costi aggiuntivi estremamente onerosi” tanto che “parrebbe che ponga in essere un’attività speculativa e lucrativa alla pari o addirittura superiore ai soggetti di diritto privato”.

Rilevando che perfino il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti si è reso conto della “farraginosità e crudeltà del sistema fiscale italiano”, i presentatori ritengono che Equitalia abbia fallito il suo originario obiettivo trasformandosi in “un ente di esazione famelica” a danno delle famiglie e delle piccole imprese.

L’Italia dei Valori, oltre alla moratoria di 12 mesi, chiede che la Giunta guidata da Ugo Cappellacci intervenga sul Governo nazionale per rivedere il sistema di sanzioni e di interessi (ritenuti differenti da quelli legali), per eliminare tutti i costi e gli oneri aggiuntivi e per revocare tutti i provvedimenti di fermo amministrativo sui mezzi lavoratori e di trasporto dei debitori. Sarebbe l’unico modo per evitare un tracollo produttivo, tensioni sociali e proteste.

La mozione è accompagnata dai dati  relativi alla “spada Equitalia”: allo scorso 31 dicembre il 40% delle imprese isolane aveva una esposizione verso l’erario pari a oltre 3,5 miliardi di euro, stimata in crescita del 22% nel 2011. Red