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Artigiani sardi al lavoro per una Pasqua dolce –

Sono 1653 gli artigiani sardi che, con i loro 3000 addetti, sono impegnati in questi giorni nella preparazione di uova di cioccolato, colombe ricoperte di glassa e mandorle, e di tutta la varietà dei dolci tipici tradizionali della Pasqua in Sardegna.

In tutta Italia, con i loro 25mila colleghi e gli oltre 50mila dipendenti, metteranno in commercio oltre sessantamila quintali di uova e circa settantamila quintali di colombe, per un giro di affari che movimenterà oltre 130 milioni di euro.

Si attesta intorno ai 30 milioni di euro, invece, il fatturato nazionale relativo alle oltre 150 tipicità regionali, come accade in Sardegna per Casadinas, Pardulas, Pabassinas e Candelaus.

Le previsioni di Confartigianato Imprese Sardegna, infatti, dicono che nell’isola, quest'anno, si mangeranno anche più uova di cioccolata. Secondo le stime, il consumo delle produzioni artigianali aumenterà del 4%, rispetto al 2010 mentre i prezzi, invece, rimarranno invariati, tra i 15 e i 25 euro al chilo. Ogni sardo, come tutti gli altri italiani, infatti, mangia in media 4,5chili di cioccolato all'anno, almeno due chili in più rispetto a dieci anni fa. Un dato consistente, se si considera che la produzione italiana di “dolci e derivati a base di cacao” ogni anno ammonta a oltre 210 mila tonnellate, di cui 95 mila destinate all'esportazione

Continuano a riscuotere successo i dolci artigianali tipici di ogni regione. Per questi, infatti, il consumo crescerà del 5% rispetto allo scorso anno, soprattutto al Sud.

Quindi non soltanto le ormai “troppo commerciali” uova e colombe, ma anche le specialità pasquali regionali che continuano ad essere preferite dai consumatori per la genuinità, la freschezza, la tipicità, con un importante giro d’affari.

Vero cioccolato o il sosia?

Anche quest’anno Confartigianato Imprese Sardegna raccomanda ai consumatori la massima attenzione alle etichette sui prodotti: è, infatti, in circolazione il “sosia” del vero cioccolato che, secondo una Direttiva Europea può presentare il 5% di grassi vegetali in sostituzione del burro di cacao.

Nelle uova di cioccolato “virtuale”, si può trovare un po' di tutto: grassi vegetali, grassi animali, tracce di noci, arachidi, glutine, aromi artificiali, additivi vari. E spesso la percentuale di zucchero è molto alta per far pesare di più il prodotto.

Il cioccolato puro e tradizionale, sottolinea Confartigianato Imprese, cioè il prodotto della tradizione artigiana, è realizzato esclusivamente con pasta di cacao (composta soltanto da burro di cacao e cacao in polvere), zucchero, latte in polvere e aromatizzanti naturali.

Come si riconosce il cioccolato puro? Il sapore risente, inevitabilmente, degli ingredienti: quello puro si scioglie in bocca e scivola via, mentre l’altro, con i grassi vegetali, impasta il palato con un velo di grasso e ha un gusto “sabbioso”.

Confartigianato Imprese Sardegna ricorda inoltre che, secondo un’altra direttiva comunitaria sui prodotti di cacao e cioccolato destinati all'alimentazione umana, possono avvalersi della denominazione di “Cioccolato puro” solo i prodotti che contengono il burro di cacao come ingrediente aggiuntivo. Quelli che utilizzeranno altri grassi vegetali dovranno citarlo sull’etichetta e riportare nella confezione di vendita la dicitura “Cioccolato”.

 

Rigorosa anche la ricetta delle colombe artigianali doc che prevede i seguenti ingredienti: farina, tuorlo d’uova, zucchero, burro, scorze di agrumi canditi, lievito e aromi naturali, bacche di vaniglia e miele. Red