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Ambiente – Uras (SEL): “Istituire subito una autorità autonoma sulla sicurezza ambientale”.

Luciano Uras, capogruppo in Consiglio regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, in merito alla questione ambientale che allarma l'Isola, ha dichiarato: "La Sardegna ha necessità di una autonoma autorità sulla sicurezza ambientale, un efficace coordinamento permanente di tutte le competenze pubbliche in materia di tutela, bonifica e ripristino ambientale, guidato dalla Regione".

"Le ultime vicende in materia di rischio ambientale e sanitario - ha sottolineato il capogruppo - legate alle attività militari di simulazione in aree gravate da servitù e da presenza di poligoni operativi, insieme ai gravi incidenti capitati di recente nell’area costiera vicino a impianti industriali chimici, energetici o metalmeccanici – molti dei quali in forte crisi produttiva - richiedono una attenzione quotidiana e modalità di intervento immediato in caso di urgenze. Se si aggiunge l’incidenza che ha avuto, e in parte continua ad avere, l’attività mineraria e di cava si comprende l’esigenza di istituire uno strumento che coordini in caso di allarmi le attività pubbliche, da quelle di indagine, ai primi interventi ed eventualmente a quelli che si rendessero necessari per la bonifica e il recupero di ambiti territoriali o spazi marini compromessi".

"Il 'No' al nucleare - ha proseguito Uras - deve essere ribadito senza alcuna titubanza. In Sardegna possiamo e dobbiamo esprimerlo tutti il prossimo 15 e 16 maggio in occasione del referendum regionale. Il terrore dell’inquinamento radioattivo che si è nuovamente diffuso in tutto il mondo – dopo l’incidente di Fukushima – ha costretto anche il governo italiano a sospendere il programma – tanto propagandato – di costruzione di quattro centrali con una spesa tra i 16 e 18 miliardi di euro. Un ritorno indietro che viene dalla paura, piuttosto che una scelta che sarebbe dovuta maturare dalla consapevolezza che il bene ambientale è un bene indisponibile e come tale da difendere nell’interesse di tutti. Perciò non basta sospendere il programma nucleare bisogna avere una politica energetica nazionale e regionale fondata sulle fonti pulite e rinnovabili".

"Purtroppo in Sardegna – soprattutto negli anni passati e con l’incidenza di presenza militare attiva e di impianti industriali per produzioni di base – non tutto l’ambiente naturale, risorsa indispensabile per progettare lo sviluppo di questa isola, è stato salvato. Anzi vi sono porzioni di territorio importanti da ripristinare subito, con un grande progetto di rinaturalizzazione in cui impiegare risorse e lavoro, far crescere impresa ed economia. In questa direzione - ha così concluso il consigliere SEL - deve essere valutata la istituzione di una "autorità sulla sicurezza ambientale" partecipata da tutti i livelli istituzionali responsabili nel governo del territorio e da tutte le competenze pubbliche per la tutela dell’ambiente e della salute". Red.