La Corte di Assise di Torino ha riconosciuto l'omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo alla Thyssenkrupp. L'amministratore delegato dell'azienda, Herald Espenhahn, è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione. E' la prima volta che in Italia che in un processo per morti sul lavoro viene stabilito l'omicidio volontario.
Gli altri cinque dirigenti del processo per il rogo alla Thyssenkrupp sono stati condannati dalla Corte di Assise di Torino per cooperazione in omicidio colposo. La pena e' di 13 anni e mezzo per Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri; a dieci anni e dieci mesi di reclusione è stato condannato Daniele Moroni.
Sono state tutte accolte le richieste dell'accusa per gli imputati nel processo per il rogo dello stabilimento Thyssen di Torino. Solo per Daniele Moroni la Corte ha aumentato la pena a 10 anni e 10 mesi, i pm avevano chiesto 9 anni.
I giudici hanno quindi accolto in toto le richieste dei pubblici ministeri.
Tre anni fa un incendiò divambpò nelle acciaierie torinesi della Thyssenkrupp, causando la morte di 7 operai. Dopo 88 udienze, è terminato il processo di primo grado, che si è aperto il 15 gennaio 2009.
E' la notte del 6 dicembre 2007, quando un violento rogo divampa all'interno dell'acciaeria, in corso Regina Margherita: da una vasca fuoriesce una quantita' di olio bollente in pressione, che in pochi attimi sviluppa un incendio. Non è la prima volta che accade: un episodio simile, senza vittime, si era gia' verificato. Gli operai vengono travolti dal fuoco.
Un lavoratore muore dopo pochi minuti, altri sei perdono la vita nei giorni successivi. Si chiamano Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodino', Bruno Santino, Antonio Schiavone, Roberto Scola.
La condanna di Herald Espenhahn Nhahn in primo grado per "omicidio con dolo eventuale" in seguito al rogo di Torino' e' per la Thyssenkrupp "incomprensibile e inspiegabile". Lo si legge in un comunicato diffuso dall'azienda dopo la decisione dei giudici di Torino. "Per l'ulteriore corso del procedimento - si afferma ancora nella nota - si rimanda alle dichiarazioni degli avvocati difensori".
"Questa è una svolta epocale, non era mai successo che per una vicenda di morti sul lavoro venisse riconosciuto il dolo eventuale": questa la prima dichiarazione del pm Raffaele Guariniello dopo la lettura della sentenza Thyssen, accolta in aula da un applauso. "Una condanna - ha detto - non è mai una vittoria o una festa. Però questa condanna puo' significare molto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Credo che da oggi in poi - ha concluso - i lavoratori possano contare molto di più sulla sicurezza e che le imprese possano essere invogliate a fare molto di piu' per la sicurezza".