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Sesta Commissione – L’audizione dei rappresentanti Rsu di Carbosulcis.

Si è riunita questo pomeriggio la sesta commissione (Industria), presieduta da Alberto Randazzo (Pdl), che ha sentito in audizione i rappresentanti delle Rsu di Carbosulcis Stefano Muretti, Giancarlo Cau e Luigi Marotto.

Nel suo intervento, Muretti ha sottolineato la necessità di una sollecita decisione della regione in vista della gara internazionale che, entro il 31 dicembre di quest’anno, aprirà la strada alla privatizzazione della società. "La gara - ha proseguito - è strettamente legata al progetto carbone-centrale che prevede l’utilizzo di tecnologie innovative, ampiamente sperimentate a livello industriale in tutto il mondo, in grado di garantire il massimo della sostenibilità ambientale e dell’efficienza nel settore della produzione di energia elettrica".

"Il quadro d’insieme è incoraggiante dal punto di vista economico ma - ha affermato il rappresentante dei lavoratori - occorre che la regione dica se crede fino in fondo nel progetto e se è disposta a sostenerlo in tutte le sedi istituzionali, a cominciare dal Ministero dello sviluppo economico dove è da tempo sul tavolo del Sottosegretario Stefano Saglia, e dall’Unione europea. Per questo chiediamo di poterci confrontare al più presto con il Presidente della regione".

Per Giancarlo Sau, altro rappresentante delle Rsu di Carbosulcis, ha poi dichiarato: "non è difficile intravedere dietro il silenzio che da troppo tempo accompagna il progetto gli interessi oscuri di Eni ed Enel che, in altre realtà del nord e del sud come Porto Tolle (Veneto) e Brindisi (Puglia) hanno avviato attività simili mentre in Sardegna non si è ancora deciso il futuro di Fiumesanto, l’impianto di E.On in cui dovrebbero essere riconvertiti i primi due gruppi per essere alimentati a carbone. Anche per questo occorre che la regione decida in tempi rapidi assumendosi le sue responsabilità, compresa quella dell’eventuale fallimento che lascerebbe senza lavoro quasi 500 persone".

Luigi Marotto ha poi fornito alcuni dati sul progetto carbone-centrale: investimento complessivo di 1 miliardo e mezzo di euro per una occupazione a regime di circa 3000 unità, per un impianto che rispetta tutte le norme comunitarie in materia di emissioni attraverso un processo produttivo avanzato per la cattura e lo stoccaggio di C02, che consente anche il prelievo di metano dal sottosuolo.

Al termine dell’esposizione dei rappresentanti sindacali hanno preso la parola Giampaolo Diana (Pd), Pietrino Fois (Riformatori sardi), e Antonello Peru (Pdl), che hanno sollecitato una serie di chiarimenti sul percorso istituzionale dell’iniziativa, sul mercato energetico e le caratteristiche della materia prima presente in Sardegna. Red.