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CNA Impresa Donna Sardegna e Artigiancassa presentano la linea di prodotti finanziari Key Woman

È un quadro dinamico e di crescita quantitativa e qualitativa dell’imprenditoria femminile, quello che ci restituiscono il 2° Rapporto sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e l’indagine del Centro Studi CNA ‘L’altra metà dell’economia: imprenditrici che crescono’, condotta su un campione rappresentativo di imprenditrici che operano nei principali settori economico-produttivi del comparto Artigiano.

 

Eppure che racconta, insieme, di politiche economiche e del lavoro -nazionali e locali- e di un contesto socio-culturale persistentemente poco favorevoli, limitanti di un potenziale molto alto di ripresa e di sviluppo dell’economia, quello al femminile, ancora non valorizzato.

 

CNA Impresa Donna Sardegna e Artigiancassa intervengono su una delle criticità -il credito- per favorire il sostegno e lo sviluppo dell’imprenditoria al femminile: nasce la linea di finanziamenti a breve e medio-lungo termine Key Woman, gestita dagli Artigiancassa Point e dalle CNA Provinciali presenti su territorio regionale.

Imprese femminili: più solide, creano più occupazione…

Un esercito di 1.421.085 imprese a titolarità o prevalente compagine societaria femminile e di 3.036.397 donne che complessivamente ‘fanno impresa’, ossia inserite anche in realtà imprenditoriali in cui la maggioranza dei soci e/o degli amministratori sia maschile; 484.977, col tasso di incidenza del 16% sul totale complessivo, sono artigiane.

Le imprese-donna, nonostante gli effetti falcidianti della crisi economica dell’ultimo triennio, sono cresciute ed hanno creato più lavoro delle imprese maschili.

Il tasso di crescita tra il 2009 e il 2010 è di +0,2% a fronte di uno -0,5% delle aziende capitanate da uomini, così come tra il 2003 e il 2008 il tasso di incremento occupazionale legato alle imprese femminili si è attestato su un +15% a fronte di un nettamente più contenuto +3% delle imprese maschili. Emerge progressivamente la preferenza per forme giuridiche “collettive” (+18%) rispetto all’impresa individuale (-5%), dato che può essere associato ad un processo di partecipazione nel mercato che si evolve verso forme più complesse e mature.

La Sardegna, che presenta un tasso di femminilizzazione (24%) superiore alla media nazionale (23,3%), conta 40.563 aziende in rosa, che tra il 2009 ed il 2010 sono cresciute dello +0,1 % a fronte di un -1,7% di aziende maschili nonostante la difficile congiuntura economica.

Anche nella nostra regione si conferma la ‘tenuta’ del segmento produttivo femminile alla crisi e, nonostante la prevalenza di imprese individuali (64%) e di micro dimensione, la tendenziale capacità in rosa di creare occupazione.

…puntano su qualità e fai-da-te, deluse dalle mediocri politiche pubbliche.

Hanno fatto quasi tutto da sole, le imprese artigiane fortemente radicate alla sfera parentale (59,4%), creando dal nulla la propria impresa (oltre il 54%); contando sui propri capitali (solo il 12,1% è ricorsa ha ottenuto prestiti per avviare l’impresa), e investendo sulla qualità come marchio di riconoscimento (61,4%).

Continuano a fare da sole: disilluse sulle politiche nazionali e locali in favore dell’imprenditoria femminile, considerano assolutamente insoddisfacente l’impianto normativo (92,1%) e le azioni di sostegno alle PMI e alle imprese artigiane femminili di livello nazionale (91,8%) e di livello locale (84,7%).  

“L’indagine del Centro Studi CNA ci consegna una percezione corretta delle donne imprenditrici rispetto all’effettivo mancato impegno politico e istituzionale nei loro confronti. La realtà è che non servono alla competitività del nostro tessuto economico -dichiara la Coordinatrice regionale Valentina Codonesu- le abusate enunciazioni d’effetto o meramente programmatiche sulla capacità imprenditoriale femminile quale ‘motore dello sviluppo dell’economia’. Chiediamo misure concrete del nostro Governo regionale a sostegno delle piccole imprese. In relazione all’elaborazione di politiche attive del lavoro, che vedano protagonista anche il segmento imprenditoriale femminile dal momento che i dati ci indicano che ha una maggiore capacità di creare occupazione, e poi di previsione di specifici interventi formativi che qualifichino l’ingresso e il riposizionamento nel mercato delle imprese”.

CNA Impresa Donna Sardegna-Artigiancassa: credito e linea finanziaria Key Woman 

Anche il giudizio positivo sull’operato delle banche soddisfa una quota minoritaria del campione, solo il 40,2%. A fronte di maggiore solidità e minor propensione al rischio innanzi al sistema creditizio, le donne imprenditrici sono inspiegabilmente sottoposte a tassi d’interesse e richieste di garanzie più elevate per la concessione di un finanziamento.Con Key Woman, che nasce da un accordo nazionale tra CNA Impresa Donna e Artigiancassa, riteniamo di aver fatto un passo in avanti in questo senso”, ha dichiarato la Presidente CNA Sardegna Rosanna Musu.

Quattro sono i finanziamenti che compongono l’offerta Key Woman, destinati alle ditte individuali, alle società di persone e alle società di capitali anche di nuova costituzione, preferibilmente -ma non solo- iscritte all’albo delle imprese artigiane, la cui titolare/socia o legale rappresentante sia una donna.

Due a medio/lungo termine: il Prestito “Imprenditoria femminile”, che finanzia l’acquisto di impianti e attrezzature per l’avvio o l’acquisizione di attività artigianali e il Prestito “Maternità”, che finanzia l’acquisto di postazioni di telelavoro e di sistemi per l’efficientamento dell’attività lavorativa ovvero l’assunzione di baby sitter e il pagamento di asili nido dalla nascita del figlio fino ai sette anni di età. Entrambi prevedono, in caso di difficoltà,  la possibilità di sospendere la rata (quota capitale e/o interessi) per un periodo fino a nove mesi.

I prodotti Key Woman a breve termine sono il Prestito “Gestione Gravidanza”, in caso di gravidanza della titolare, e il Prestito “Malattia Grave”, in caso di malattia della titolare, del coniuge o dei figli, che finanziano in entrambi i casi l’assunzione e la formazione di personale sostitutivo che garantisca la prosecuzione dell’attività.

“Il Progetto Key Woman” -dichiara Francesco Simone, Direttore Commerciale di Artigiancassa nazionale- “soddisfa tre requisiti fondamentali: semplicità nel rapporto con la banca, completezza del servizio e elevata flessibilità, visto che le imprenditrici hanno la possibilità di scegliere tra più soluzioni in base alle proprie necessità. Questo è stato possibile grazie alla stretta collaborazione con CNA Impresa Donna e alla sua conoscenza delle effettive esigenze delle imprenditrici  che ha permesso di creare dei prodotti finanziari specifici e a misura di imprenditrici”. Com