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Maroni, ha senso restare in Europa?

"L'Italia è lasciata sola a fare quello che deve fare e che continuerà a fare. Mi chiedo se davvero abbia un senso continuare a far parte dell'Unione europea". Roberto Maroni, lasciando il consiglio dei ministri Ue a Lussemburgo sull'emergenza immigrati.

Per Maroni l'Ue è "una istituzione che si attiva subito per salvare le banche, per dichiarare guerra, ma quando c'è da esprimere solidarieta' concretamente a un paese in difficolta' si nasconde". Insomma, l'Italia è stata "lasciata sola", insiste. "L'unica nota positiva, se n'e' parlato nella pausa tra la frutta e il dolce, una magra consolazione rispetto alla delusione, è aver costatato che nessuno ha eccepito sulla validità dei permessi di soggiorno rilasciati dall'Italia".

La strada per Maroni si preannunciava in salita. In agenda, l'emergenza migranti e l'attrito fra Italia da una parte e Francia e Germania dall'altra sui permessi di soggiorno temporanei rilasciati dal governo. Nonché il 'no' della Comissione Ue alla richiesta di Roma di attivare la direttiva 55/2001 sulla protezione temporanea degli sfollati.

All'ingresso del Consiglio, prima la commissaria Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, poi il ministro tedesco dell'Interno Hans-Peter Friedrich, e infine anche il collega spagnolo Alfredo Rubalcaba, hanno espresso posizioni contrarie all'una o l'altra delle richieste italiane.

Lo ha detto il ministro degli Interni tedesco, Hanz-Peter Friedrich, al termine del Consiglio dei ministri degli Interni della Ue.

Replicando alle critiche mosse all'Europa dall'Italia, il ministro tedesco ha quindi sottolineato come "la solidarieta' in Europa deve essere condivisa solo quando un Paese e' realmente colpito da un problema di immigrazione di massa. E' questo non e' il caso dell'Italia".

"L'Europa resti con il suo egoismo. Noi troveremo altre soluzioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini.