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Jean Claude Trichet – “In Europa livello di disoccupazione inaccettabile”

Nell'area euro "abbiamo ancora un livello di disoccupazione inaccettabile". Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet fa suo l'urlo di dolore dei manifestanti, nelle strade di Budapest, nella conferenza stampa finale dell'Ecofin informale in Ungheria. Ma la colpa, dice, non è dell'austerity. Anzi, bisogna insistere sulla strada del risanamento dei conti pubblici. Anche perché il costo del denaro, nel frattempo, la Bce lo ha alzato.

 Alla fine della due giorni di Ecofin informale al castello di Godollo, nei pressi di Budapest, il messaggio dei 27 ministri finanziari della Ue è chiaro: la crisi non è ancora alle spalle e i rischi restano elevati. Non solo per le persistenti turbolenze sul fronte dei debiti sovrani e le debolezze del sistema bancario. Ma anche per le incertezze legate a una ripresa che c'è, ma rimane fragile.

 Trichet ha sottolineato come sia in atto una ripresa dell'occupazione nell'insieme dell'Eurozona, ma come in alcuni Paesi, vedi la Spagna, la situazione sia ancora molto critica, nonostante le misure prese. "Per rafforzare la crescita e aumentare i livelli di occupazione - ha detto il presidente della Bce - bisogna andare avanti con il risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali. E questo, comunque, vale per tutti i Paesi, senza eccezione".  

Per le strade di Budapest migliaia di persone - chiamate a raccolta dai sindacati europei in concomitanza con i lavori dell'Ecofin - hanno protestato proprio contro la crisi sociale, che colpisce soprattutto alcuni Paesi come la Spagna, e contro i piani di austerity varati dai governi. Ma per Trichet non si tratta di colpire i cittadini europei. "Politiche economiche e di bilancio solide e una rigorosa vigilanza sull'evoluzione di prezzi, soprattutto quelli dell'energia e delle commodity, sono la chiave per una crescita durevole e per la creazione di posti di lavoro stabili". Una ricetta - ha aggiunto - "che vale per tutti i Paesi, senza alcuna eccezione".

Se Trichet non molla di un centimetro, figuriamoci il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, che mette in guardia dal considerare la crisi della zona euro finita. "La ripresa dell'economia reale prosegue - dice - ma in maniera diversificata tra Paese e Paese". Il guardiano dei conti pubblici europei mette l'accento soprattutto sui rischi legati ai debiti sovrani. Anche se all'interno dell'Ecofin tutti si danno un gran da fare per smentire che, dopo il salvataggio di Lisbona, possa sorgere un problema Spagna.