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Arrestato dai carabinieri 36enne quartese per “concorso nel trasporto, commercio e acquisto di sostanze stupefacenti”.

Nella giornata del 7 aprile scorso, a Quartu Sant’Elena (Ca), i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Dolianova, coordinati dal loro comandante Cap. Davide Colajanni, hanno tratto in arresto, su ordine di custodia cautelare, Marco Marceddu, di 36 anni, della città, per “concorso nel trasporto, commercio e acquisto di sostanze stupefacenti”.

L’arresto è stato disposto dalla magistratura nel prosieguo dell’indagine denominata “panni sporchi”, che agli inizi del mese di marzo 2010 portò all’arresto di altre quattro persone (Giuseppe Di Dato, Simone Olla, Alberto Partolino e Vittorio Di Dato), ed al recupero di circa 40 chilogrammi di hashish ed uno di marijuana.

L’attività di indagine nacque nei confronti di alcuni soggetti residenti a Dolianova, ritenuti artefici di un presunto traffico di hashish e marijuana, che fece immediatamente emergere un forte legame e coinvolgimento con i cagliaritani Partolino e Olla.

Il primo, infatti, in particolare, aveva intrapreso una rapida trattativa volta ad acquistare una cospicua partita di sostanza stupefacente con due fratelli, residenti nel napoletano, Giuseppe e Vittorio Dato.

Il 2 marzo 2010, i militari della Compagnia di Dolianova avevano intercettato un carico di sostanza stupefacente, giunto all’interno di grossi sacchi in nylon contenenti indumenti usati. I colli sono stati spediti tramite una ditta di trasporti di Nola (Na) alla ditta “Eurosarda” di Assemini-Macchiareddu (Ca), e sono stati consegnati a Giuseppe Dato, risultato essere mittente e destinatario della spedizione.

Nel corso dell’operazione, infatti, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestrato kg. 40 circa di hashish e kg. 1 circa di marijuana. Quindi Di Dato Giuseppe era stato arrestato in flagranza di reato assieme a Simone Olla, poiché in concorso tra loro hanno trasportato, commerciato ed acquistato sostanze stupefacenti. Il successivo 4 marzo è stata data esecuzione ai fermi di p.g. emessi dalla Procura della Repubblica di Cagliari nei confronti di Alberto Partolino e di Vittorio Di Dato, entrambi coinvolti nella vicenda con gli stessi capi di imputazione dei due soggetti arrestati.

L’attività di p.g., coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili è  comunque proseguita ed ha fatto emergere il coinvolgimento di Marceddu, il quale sarebbe stato colui il quale avrebbe dovuto ricevere dal Di Datoil cospicuo quantitativo di droga, per poi custodirlo per conto del Partolino e successivamente immetterlo nel mercato.

Il Marceddu è stato condannato agli arresti domiciliari per 4 anni e al pagamento di una multa per 14.000 euro. Gli altri personaggi coinvolti, a seguito di patteggiamento sono stati tutti condannati con pene simili a quelle del Marceddu.