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Alfano invoca la piazza per far passare le leggi per il premier e la cosiddetta riforma della Giustizia.

"Ci batteremo per far passare la riforma della giustizia nelle piazze". Lo ha detto il ministro Angelino Alfano parlando di giustizia al convegno di Rete Italia a Riva del Garda. "Sarà necessario l'impegno di un grande partito come il nostro, guidato da Berlusconi", ha tra l'altro detto.

"Io chiederò a Rete Italia - ha aggiunto il ministro Alfano - il sostegno culturale, pratico e materiale della militanza, perché noi dobbiamo batterci per far passare quella che in altri Paesi è un'ovvietà e purtroppo è il limite del nostro Paese". "Dobbiamo batterci - ha proseguito - contro il pregiudizio dei Soloni del diritto che ritengono che noi non siamo idonei culturalmente a proporre una riforma costituzionale della giustizia.

Dobbiamo batterci contro il pregiudizio di chi ritiene di rappresentare la virt' anche dal punto di vista della interpretazione costituzionale e dobbiamo batterci contro il pregiudizio doloso di chi sposa le ragioni dei magistrati a prescindere dai loro meriti e dai loro demeriti"

"L'ultima teoria sulla riforma della giustizia e' che non va bene, perché noi siamo brutti e cattivi. Nel provvedimento ci sono cose che aveva proposto anche la bicamerale di D'Alema, nel frattempo il malato giustizia si e' aggravato, pero' loro ci dicono di no a prescindere, perche' non condividono il proponente. In sostanza, la sinistra ci dice che non sono pronti a fare il bene dell'Italia, pur di fare il male di Berlusconi" ha detto il ministro della Giustizia in un passaggio del suo intervento al convegno di Rete Italia.

"Il motivo che noi stiamo dove stiamo è per evitare che il ministro della Giustizia del 2031 dica le stesse cose che dice quello de 2011. Noi dobbiamo avere il coraggio di provarci, non è che siamo titolari del quinto vangelo però siamo consapevoli di un'altra cosa e per usare il motto della sinistra "se non ora quando?" Cosa aspettiamo a cambiare? Aspettiamo che torni la sinistra?". A chiederlo e' il ministro della Giustizia Angelino Alfano, nel corso del suo intervento al convegno di Rete Italia.

"La stessa sinistra - dice - che si e' battuta contro il referendum che prevedeva il dimezzamento dei parlamentari, la stessa che si è battuta contro l'abrogazione dell'articolo 18, contro la legge del mercato del lavoro, contro la riforma della Giustizia e ora, quando la proporremo, contro la riforma della forma dello Stato. La sinistra e'distesa sul piu' becero conservatorismo".

"Se l'Europa non si rende conto che la questione non sono 20 mila immigrati ma un flusso epocale è un Unione europea che afferma l'idea che c'è stata la moneta unica e il mercato unico ma che questi non hanno creato un popolo": così ha sottolineato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo al convegno di Rete Italia. "Se la cooperazione si traduce nel blocco degli immigrati che vanno in Francia - ha aggiunto - allora ci devono spiegare l'idea di Unione europea che hanno i Paesi fondatori dell'Unione Europea".

"Io vorrei sapere su quale base si dice che la riforma della giustizia e' punitiva nei confronti della magistratura, io non credo che essa sia un corpo isolato dello Stato ma ritengo che vadano ringraziate quelle migliaia di uomini che hanno vinto un durissimo concorso e che svolgono il loro mestiere in buona coscienza e non passano negli studi televisivi. Sono la stragrande maggioranza, sono quelli che arrestano i mafiosi. A loro va la nostra solidarieta"'. Lo afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso del suo intervento ad un convegno di Rete Italia.

"Governare la Lombardia e' una questione complessa per cui chi la governa bene, puo' governare bene anche l'Italia". Lo afferma il ministro della Giustizia Angelino Alfano, nel corso del suo intervento al convegno di Rete Italia a facendo i suo "complimenti" al governatore Roberto Formigoni. La parole del Guardasigilli sono accolte da un lungo applauso della platea interrotto da Mario Mauro, capogruppo della delegazione del Pdl al parlamento, che per mettere a tacere ogni dietrologia si rivolge al ministro: "Come in un dialogo tra meridionali, facciamo finta che non hai detto nulla...". Pronta la replica dello stesso Alfano: "Qualunque cosa io dica, viene da una fonte di stretta ortodossia berlusconiana per cui e' impossibile leggervi un doppio senso...".