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Seconda commissione (Diritti civili).

La Seconda commissione (Diritti Civili), presieduta dal’on. Silvestro Ladu (Pdl) ha proseguito le audizioni sul Testo di legge unificato Pl 131 e Pl 133 sull’Istituzione della Consulta regionale per le adozioni e gli affidi familiari e dell’Agenzia pubblica regionale per le adozioni internazionali e provvedimenti a favore dell’adozione e dell’affido.

Oggi sono stati sentiti i rappresentanti di diverse associazioni di volontariato che si occupano di affidi e adozioni. Tra le diverse proposte è emersa quasi da tutti i presenti la necessità di offrire maggiori servizi alle famiglie affidatarie, tra cui avere un referente nelle scuole per i bambini dati in affido, un’équipe medica specializzata a disposizione in ogni Asl. Rispetto alla precedente seduta della Commissione è emersa una maggiore propensione all’istituzione dell’Agenzia regionale per le adozioni internazionali da parte delle associazioni presenti, in particolare da parte di Tuttointorno adozioni, Aga, l’Altra cicogna e Associazione nazionale famiglie numerose. Nello specifico i presenti hanno proposto, piuttosto che l’istituzione ex novo di un’Agenzia regionale che comporterebbe costi elevati e tempi lunghi, la possibilità da parte dell’Assessorato competente di stipulare una convenzione con l’Agenzia regionale della Piemonte, Arai, con cui si è già convenzionata la Liguria e la Valle d’Aosta e a breve seguiranno anche Lazio e Toscana. Sergio Nuvoli (Associazione nazionale famiglie numerose) ha anche proposto la concessione di un contributo una tantum, simile al bonus bebè. Nuvoli e l’on. Marco Espa (Pd) hanno inoltre dichiarato di aver parlato con il direttore dell’Arai che si è reso disponibile a venire in Sardegna per essere sentito dalla Commissione Diritti civili per spiegare come funziona l’Agenzia.

E’ intervenuto anche Ugo Bressanello (Isperantzia, Federazione che comprende 43 comunità d’accoglienza in Sardegna) chiedendo di non dimenticare e di supportare l’importante lavoro quotidiano svolto dalle Comunità nell’Isola, dove oggi sono accolti il 50 per cento circa dei bambini e ragazzi in attesa di affido o adozione. Il presidente Ladu, assieme con i componenti della Commissione, hanno raccolto tutti i suggerimenti portati dalle Associazioni. “Questa legge nasce da una sensibilità particolare che cerca di risolvere il problema dei bambini che stanno nelle strutture, in modo che abbiano la possibilità di avere una famiglia, di essere seguiti e avere un futuro diverso. Vorremo – ha proseguito l’on. Ladu – che questo processo fosse facilitato, abbreviando i tempi che sono eccessivamente lunghi. Questa legge è per noi prioritaria e la vorremo approvare,con il supporto di tutte le forze politiche, in tempi brevissimi, prima in Commissione e poi in Consiglio regionale”.

La Seconda commissione ha poi sentito in audizione le due rappresentanti del  Centro Affidi della Provincia di Cagliari, che hanno sottolineato come servano più risorse per garantire continuità al servizio e un maggior numero di operatori. In particolare la responsabile, Maria Crescenzia Deplano, ha evidenziato che a Cagliari gli operatori sono 7, con contratto part time, e 22 gli affidi in corso che vanno seguiti costantemente. La collega Anna Di Martino ha sottolineato che stanno nascendo molti Centri affidi con i programmi Plus, ma c’è ancora molto da lavorare e soprattutto questi centri dovrebbero avere fondi propri.

La dottoressa Deplano ha anche sollevato il problema dell’affido dei ragazzi in età preadolescenziale e adolescenziale, che difficilmente riescono a trovare una famiglia sufficientemente preparata a poterli accogliere. La responsabile del Centro Affidi ha proposto di utilizzare per loro dei modelli già adottati in Lombardia, che però richiederebbero un sostegno economico importante: l’Affido professionale, in cui uno dei componenti della famiglia affidataria si dedica completamente al ragazzo e percepisce un sussidio di 1000 euro al mese, oppure il Bed and Breakfast protetto, anche questo con un contributo per la famiglia. Altre due proposte, esposte alla Commissione dalle due professioniste, sono state: valutare l’affido precoce, prima che la situazione familiare si aggravi, e di supportare anche la famiglia biologica del bambino prevedendo équipe specializzate. Red

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