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Profughi – Naufraga un gommone, undici vittime

E' ancora un giallo il naufragio di undici migranti, tra cui anche un bambino, di cui si è avuta notizia ieri sera. Ancora oggi molto frammentarie che parlano di un barcone affondato dopo essere stato alla deriva a causa dell'esaurimento del carburante e di soli sei superstiti di un gruppo iniziale di 17 persone. Con il passare delle ore, essendo queste informazioni basate essenzialmente sul racconto di alcune delle persone recuperate e portate a Lampedusa, si è fatto avanti il sospetto che le cose non siano andate proprio così. Le autorità italiane per il momento non avallano alcuna ipotesi e stanno cercando di capire cosa realmente sia successo.

Alle Capitanerie di Porto non risulta alcun affondamento di natanti nelle acque di ricerca e soccorso italiane. Gli extracomunitari, provenienti da Gambia e Sudan (in un primo tempo si era invece parlato di nigeriani ed eritrei), erano stati soccorsi la notte tra martedì e mercoledì dalla nave della Marina militare italiana "Comandante Borsini" mentre erano a bordo di un peschereccio egiziano, che avrebbe prestato loro i primi soccorsi, ed hanno raccontato di essere partiti dalla Libia. I migranti sono stati poi presi in consegna dalla Guardia Costiera che li ha portati a Lampedusa, dove hanno riferito del naufragio. Ma sltri cinque migranti sono giunti a Lampedusa, soccorsi da un altro motopeschereccio egiziano. Proprio questa coincidenza - la duplice presenza nei due episodi di imbarcazioni di pescatori egiziani, che potrebbero essere in realtà impiegati nel trasporto illegale di extracomunitari verso Lampedusa - ha avvalorato i sospetti della Guardia Costiera circa la veridicità del racconto degli extracomunitari.

I due gruppi di migranti recuperati hanno riferito di avere viaggiato sullo stesso barcone che avrebbe fatto naufragio. Complessivamente si tratta dunque di 11 extracomunitari, tutti provenienti da paesi dell'africa sub sahariana. Anche sul numero delle vittime il racconto dei superstiti è stato lacunoso: alcuni hanno infatti raccontato di essere partiti in 18 dalla Libia. Secondo questa versione i morti sarebbero dunque sette e non 11. Oltre alla Guardia Costiera anche i carabinieri valutano con molto scetticismo la ricostruzione fatta dagli immigrati, uno dei quali è stato ricoverato in stato di choc al Poliambulatorio di Lampedusa.