“Semplificazione delle procedure ed un ulteriore trasferimento di competenze agli enti locali sono gli aspetti che possono assicurare un impatto positivo della nuova legge”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Asel (Associazione sarda enti locali), aprendo la sua audizione sul Dl 265 -modifiche e integrazioni alla legge 4/2099 -“piano casa”- davanti alla quarta commissione (Lavori Pubblici), presieduta dall’On. Matteo Sanna (Udc-Fli).
Dopo aver messo in evidenza quelli che, a suo giudizio, possono essere i punti maggiormente qualificanti del provvedimento, Cancedda ha sottolineato anche alcune criticità. “La più significativa – ha affermato – riguarda la parte dell’art. 1 che disciplina le distanze fra i fabbricati. In questo caso, sarebbe opportuno non discostarsi dalle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti e del codice civile, in modo da evitare il rischio di liti condominiali che, per loro natura, sono estremamente complesse, lunghe e problematiche”.
E’possibile poi introdurre pochi elementi migliorativi, non di grandissima portata ma potenzialmente in grado di aumentare l’efficacia della nuova normativa, sia nelle autorizzazioni paesaggistiche che, di conseguenza, nella valutazione complessiva sulla qualità architettonica degli edifici, con particolare riferimento ai centri storici. “Su queste materie – ha suggerito il presidente dell’Asel – si può lavorare ancora sulla semplificazione, assegnando un ruolo di primo piano ai comuni che esercitano la loro competenza primaria di governo del territorio. Come misura concreta, si potrebbe ad esempio aumentare da 50 a 60 anni il limite per la valutazione architettonica dei fabbricati, anche per assicurare un aggancio alla legge urbanistica nazionale”.
Per quanto riguarda i centri storici, infine, - ha proseguito Cancedda - “l’esperienza ci insegna che gli interventi di recupero in questo tipo di edifici sono sempre particolarmente complessi, e ancora di più potranno esserlo nel momento in cui vengono richieste, per essere ammessi alle agevolazioni, tecniche costruttive nuove, a cominciare da quelle che assicurano livelli adeguati di risparmio energetico. Una progettazione certamente più ampia ed articolata, quindi, dovrebbe essere bilanciata da un tempo maggiore a disposizione dei cittadini per completare gli interventi”. Red