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Commissione Cultura: Sentito in audizione l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sergio Milia

L’Ottava commissione (Cultura), presieduta da Attilio Dedoni (Riformatori sardi-Liberaldemocratici) ha sentito oggi in audizione l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sergio Milia. Il presidente Dedoni ha aperto la seduta esprimendo soddisfazione per la scelta dell’assessorato di “dare corso a trovare soluzioni adeguate alla situazione dell’Ogliastra” in merito al piano di dimensionamento scolastico. Sulla questione, l’assessore Milia ha subito precisato di voler “sgombrare il campo da equivoci” che potrebbero dare l’impressione che “io sia dovuto intervenire per correggere le decisioni dell’assessorato”.

La delibera di Giunta che adotta il dimensionamento scolastico – ha spiegato - è “farina della concertazione di un tavolo interistituzionale” che ha visto tutte le province sarde, fatta eccezione per quella di Nuoro, esprimere “all’unanimità” un parere favorevole sulle linee guida  adottate. L’assessore ha quindi illustrato gli intenti dei criteri elaborati, che sono basati su principi solidaristici e di salvaguardia dei comuni montani e che “impongono la presenza di un punto di erogazione scolastica in ogni paese”. Tra le istanze che sono state sposate in maniera più convinta dalle otto province sarde, c’è quella dell’abolizione delle pluriclassi, direzione verso la quale l’assessorato si sta muovendo, rispettando “criteri prudenziali secondo quanto indicato dal  Ministero”. Dal prossimo anno, secondo Milia, la tendenza statale sarà quella di andare verso una razionalizzazione più severa - una verticalizzazione con “contrazione delle autonomie” - per questo la Giunta punta a innovare il sistema scolastico regionale attraverso la scuola digitale (“Tra quattro mesi è prevista la partenza di un programma pilota, con l’intenzione di premiare quelle scuole penalizzate dalla marginalità”) e l’incremento della formazione professionale (creazione di nuovi indirizzi per gli istituti tecnici professionali nella filiera nautica e cantieristica e nelle tecnologie, con la partnership di importanti aziende).

“Stiamo lavorando – ha detto - per trovare un trait d’union tra le scuole professionali e gli enti di formazione”. Concluso l’intervento dell’assessore, il presidente Dedoni ha domandato chiarimenti su una lettera del Direttore Scolastico Regionale della Sardegna, Enrico Tocco, relativa al dimensionamento scolastico che “ha posto in allarme il sistema delle organizzazioni sindacali”. “Essendo Tocco un funzionario legato all’assessorato – ha precisato – sarebbe il caso che certe iniziative siano concordate con l’assessore di competenza senza creare malumori”. Ha quindi invitato Milia a chiedere “da oggi, l’apertura di un tavolo di discussione con il Ministero della Pubblica Istruzione” per chiarire la situazione attuale e quella futura della scuola pubblica, alla luce degli sviluppi determinati dall’avanzare del federalismo, che sembrano puntare nella direzione di una “regionalizzazione dell’università pubblica, senza che si sappia quali siano le risorse in nostro possesso”.

In merito, l’assessore ha risposto di non essere “un superiore del dottor Tocco”, mentre per quanto riguarda gli scenari futuri della scuola pubblica “si tratta di una partita da inserire nella contrattazione globale, perché quello dell’università è un problema non solo nostro”. Valerio Meloni (Pd) ha detto di apprezzare “la sterzata positiva” dell’assessore, precisando però la necessità di “una rivendicazione responsabile sui problemi”. Anche per Meloni aprire un tavolo con lo Stato è necessario per “far comprendere le difficoltà del nostro sistema scolastico”. Ha infine chiesto chiarimenti sulle sorti dell’Accademia delle Belle Arti di Sassari, ricevendo dall’assessore rassicurazioni in tal senso, che dovrebbero portare a un accordo tra Regione, Università di Sassari e Accademia per regolarne il finanziamento.  Infine, Simona de Francisci (Pdl) e Luciano Uras (Sel - Comunisti – Indipendentistas) hanno posto il problema degli 800 lavoratori dei Beni culturali. Milia ha chiarito che l’ipotesi più accreditata è quella della creazione di una fondazione, che gestisca musei, biblioteche e siti archeologici. Red

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