Press "Enter" to skip to content

Bagarre a Montecitorio, seduta sospesa

Slitta a domani l'esame alla Camera del cosiddetto processo breve che contiene tra l'altro la norma per la prescrizione per gli incensurati. Una seduta movimentata, culminata in un diverbio tra il ministro La Russa e il presidente della Camera. 

La Russa vuole riferire di essere stato contestato davanti a Montecitorio dal popolo viola. Una manifestazione "premeditata", aggiunge. Protesta l'opposizione, ci sono gestacci. Fini chiede rispetto per l'aula, il ministro protesta, seduta sospesa.

"Curatelo", sibila Fini lasciando l'aula all'assistente del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Poco prima il ministro si era rivolto alla terza carica dello Stato - riferiscono i presenti in aula - levando il braccio ed esclamando "ma vaffa...". Fini, prima di sospendere la seduta, aveva detto al ministro: "Non le consento di insultare la presidenza della Camera". 

"Io non ho offeso il presidente della Camera - spiega ai cronisti La Russa - ce l'avevo con l'Aula da cui mi sarei aspettato la solidarietà per quanto accaduto fuori". "Non ho apprezzato - aggiunge - che Fini abbia ripreso me che applaudivo Franceschini, ma non ho detto nulla quando io non riuscivo a terminare il mio intervento perché venivo continuamente interrotto".

Per il capogruppo Pd Franceschini "un ministro della Difesa che ad un normale intervento manda a quel paese il presidente della Camera o, come ha chiarito dopo, il capogruppo dell'opposizione richiede provvedimenti importanti". Poi aggiunge: "Almeno La Russa è riuscito nell'intento di far rinviare la seduta, facendo inconsapevolmente ostruzionismo". 

Un centinaio di manifestanti è arrivato ad un passo del portone della Camera dei deputati. I manifestanti, in evidenza le insegne del 'popolo viola', - oggi era in programma un sit in promosso dal Pd contro il processo breve - hanno preso di mira, tra gli altri, Ignazio La Russa che proprio in quel momento stava passando per la piazza.

Venduto, ladri, fascisti, hanno gridato al ministro della Difesa. Il coordinatore del Pdl ha mantenuto la calma ed è entrato nel portone principale della Camera protetto dalla scorta. 

Le forze dell'ordine hanno formato un cordone per impedire che i contestatori si avvicinassero ulteriormente all'ingresso principale della Camera, che viene 'sterilizzato' fino a pochissimi metri dalla soglia.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è stato il primo volto noto della politica che si è imbattuto nella contestazione: l'esponente Pdl stava uscendo dalla Camera ed è stato subito raggiunto da urla e grida, e costretto a rientrare immediatamente.  I manifestanti urlano "mafiosi" e "ladri". Addirittura partono lanci di monetine all'indirizzo dei pochi parlamentari che entrano comunque a Montecitorio dall'ingresso principale.

Decine di esponenti del Pd, di Italia dei Valori e del Popolo Viola, circondati da un cordone di carabinieri manifestano davanti a Montecitorio, contro la legge sul processo breve, cantando 'Bella ciao'. Più volte, vedendo uscire dalla Camera parlamentari della maggioranza, la folla ha urlato insulti e intonato cori ed è stata respinta dalle forze dell'ordine. Particolare tensione quando si sono avvicinati alcuni parlamentari della Lega. Il senatore dell'Idv, Leoluca Orlando, ha tentato di calmare un gruppetto di esponenti del suo partito.