Sono approdate in commissione Agricoltura, presieduta da Paolo Terzo Sanna (Pdl), le proteste dei sindaci del Medio Campidano contro la decisione dell’assessorato regionale all’Ambiente che ha imposto ai Comuni il conferimento di una parte dei rifiuti al Cacip di Macchiareddu invece che all’impianto di Villacidro attualmente utilizzato. Dopo la prevista audizione dell’assessore Giorgio Oppi la commissione ha ricevuto una delegazione di primi cittadini del Medio Campidano e in serata ha approvato una risoluzione nella quale invita l’assessore a costituire un tavolo tecnico Regione-Comuni per discutere della gestione dei rifiuti nel territorio e a sospendere il provvedimento in attesa degli esiti del tavolo.
Durante l’audizione l’assessore si era soffermato sul percorso che ha portato alle ordinanze che impongono sia ai comuni del Campidano che a quelli del Sulcis le date del 1 aprile e del 1 luglio per la modifica dei siti in cui conferire parte dei rifiuti. “La delibera di giunta che risale al 2008 dà effettiva applicazione al piano regionale dei rifiuti in cui sono previste una serie di incombenze da rispettare, in questo momento era necessario dare attuazione a quei dettati - ha sottolineato Oppi - tra l’altro il piano regionale era stato condiviso e approvato da tutti i Comuni”. In particolare sulla situazione del Medio Campidano l’assessore aveva precisato che attualmente i rifiuti trattati nell’impianto Villa Service di Villacidro sono oltre 90mila tonnellate, delle quali 30mila di umido e 50mila tra secco e rifiuti speciali per una tariffa di 121 euro a tonnellata. Secondo l’assessore “lo spostamento della quota di secco al Cacip di Macchiareddu non inciderebbe sulle previsioni che la stessa Villa Service aveva fatto e ci sarebbe la riduzione del 30% dei costi”. Per l’assessore inoltre non ci sarebbero, come lamentano i sindaci da tempo, effetti negativi sui livelli occupazionali dello stabilimento che sarebbero comunque garantiti. L’assessore si era anche reso disponibile per un eventuale incontro tra i consiglieri regionali del territorio e la giunta per affrontare le questioni relative all’attuazione del piano dei rifiuti, “un piano che esiste ma che può essere modificato correggendone le parti che riguardano problematiche che nel tempo si sono modificate”.
A chiedere con forza invece una revoca della decisione presa dall’assessorato all’Ambiente e a promuovere un dialogo con il territorio i consiglieri Sisinnio Piras (Pdl) e Tarciso Agus (Pd) rappresentanti proprio del Medio Campidano. “Si conceda un tempo congruo ai Comuni - ha sottolineato Piras - per rimodulare la raccolta e dare attuazione al piano, le rivendicazioni dei sindaci in questo senso sono più che legittime”.
Da molti commissari anche la disponibilità ad affrontare in generale una discussione sul piano regionale dei rifiuti, approvato nel 2008, e suscettibile di modifiche rese necessarie dal mutamento delle condizioni dovute all’incremento della raccolta differenziata nell’isola. In particolare da rivedere, secondo i commissari, è la parte relativa alla costruzione dei due termovalorizzatori previsti (uno al nord e uno al sud dell’isola). La consigliera Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) e Efisio Planetta (Psd’Az) hanno sottolineato la necessità di porre una maggiore attenzione ai temi dell’inquinamento ambientale legati alla gestione dei rifiuti e hanno sollevato dubbi sulla opportunità della costruzione dei cosiddetti inceneritori che causerebbero forti danni per la salute dei sardi.
I primi cittadini del Medio Campidano hanno voluto precisare alla commissione i motivi della loro contrarietà alle decisioni dell’assessorato sottolineando le “enormi difficoltà a cui andrebbe incontro il territorio in termini economici per un aumento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini e per le ricadute occupazionali legate a una diminuzione del carico di rifiuti conferito all’impianto Villa Service di Villacidro”.
La commissione ha anche sentito in audizione il neo assessore regionale all’Agricoltura, Mariano Contu, che nel suo breve intervento ha dato conto dei primi provvedimenti messi in campo per l’integrazione di risorse destinate all’eradicazione della peste suina africana, alle indennità compensative e al benessere animale. Red