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Esplosioni a Tripoli vicino alla residenza di Gheddafi

Almeno due, forse tre esplosioni sono state udite a Tripoli nei pressi della residenza di Muammar Gheddafi. Lo hanno segnalato testimoni. Precedentemente, nel pomeriggio, un testimone in collegamento telefonico con la CNN, ha riferito che a Misurata era "in corso una carneficina" da parte delle forze di Gheddafi. Le forze fedeli al colonnello libico sarebbero responsabili "di un massacro".

Sulla Libia è stata "impedita una catastrofe umanitaria". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-Moon in conferenza stampa da Londra a margine del vertice internazionale del gruppo di contatto. 

"Dovremo affrontare molte questioni- ha detto -: dalla stabilizzazione alla crescita economica ,alla creazioni di posti di lavoro, alla riforma elettorale. Questioni alle quali dobbiamo dare risposta. Dobbiamo essere strategici nell'aiutare i libici verso una transizione pienamente democratica. Il segretario generale ha poi detto che "serve un coordinamento stretto tra l'Onu, la Lega Araba, l'Unione africana, l'Unione europea e il gruppo di contatto". 

"So che tutti vogliono aiutare la popolazione libica - ha detto - ma abbiamo bisogno di un coordinamento stretto" tra gli attori coinvolti. 

Il Comitato nazionale di transizione libico si è impegnato a tenere libere elezioni nel dopo Muammar Gheddafi. 

Il presidente Obama oggi ha ribadito che l'obiettivo è la Libia senza la dittatura di Gheddafi. Intanto le forze fedeli al rais avanzano a colpi di obice dentro Misurata, di cui vari settori sono ancora sotto il controllo degli insorti.

I raid contro le truppe di Muammar Gheddafi andranno avanti fino a quando il Colonnello non rispetterà tutte le condizioni della risoluzione 1973 dell'Onu. Questa la posizione degli Usa ribadita da Hillary Clinton alla conferenza internazionale sulla Libia di Londra, che il segretario di Stato americano considera il punto di svolta della crisi libica. 

Per Clinton la comunità internazionale deve continuare a fare pressione su Gheddafi per isolarlo completamente fino a quando non lascerà il potere. 

L'obiettivo della coalizione internazionale che "dobbiamo continuare a perseguire" è quello di "una Libia che appartenga non ad un dittatore, ma al popolo". E' quanto ha riaffermato la Clinton nel suo intervento.

La soluzione migliore potrebbe essere l'esilio di Gheddafi per il quale può avere un ruolo l'Unione Africana. E' quanto sottolineano fonti diplomatiche italiane ribadendo la posizione italiana sulla necessità di un 'cessate il fuoco' e di un'uscita di scena del Rais. "La comunità internazionale non considera più Gheddafi un interlocutore politico", ricorda la fonte.