Il presidente della provincia Fedele Sanciu stamane ha incontrato i sindaci del territorio per discutere del canone di occupazione degli spazi e delle aree pubbliche che sta suscitando tanti malumori.
Un percorso obbligato, ma corretto, preciso, che porti chi non deve pagare il canone Cosap a non versare per sbaglio alcun centesimo all'amministrazione e chi invece deve pagare a corrispondere le giuste somme e niente di più.
E' la via che l'amministrazione provinciale di Olbia-Tempio guidata da Fedele Sanciu intende seguire per regolare al meglio l'applicazione del Cosap, il canone per l'occupazione degli spazi e delle aree pubbliche regolamentato nel 2006 con delibera della precedente amministrazione , che tante proteste sta suscitando in questo periodo.
Stamane, lunedì 28 marzo, nella sala del consiglio, Sanciu, affiancato dal direttore generale, il dottor Antonio Appeddu, dal responsabile del servizio legale il dottor Antonello Giuseppe Cosseddu e dall'ingegnere Pasquale Russo, oltre che dal presidente della commissione lavori pubblici Andrea Nieddu, ha discusso della questione con i sindaci dei vari comuni del territorio, portatori dei malumori di chi ancora non ha digerito questa "tassa" ritenuta ingiusta. Erano presenti, tra gli altri, i sindaci e rappresentanti dei comuni di Arzachena, Palau, Tempio, Aggius, Sant'Antonio di Gallura, Bortigiadas, Calangianus,Luras, Berchidda Budoni e Padru.
"Anche noi riteniamo ingiusto questo balzello,però è legittimo, peraltro non è stato istituito da noi, in ogni caso ha un peso irrilevante dato che ogni anno dovrebbero entrare nelle nostre casse circa 90mila euro - ha spiegato il presidente - però ora non si può tornare indietro perché a causa degli atti prodotti dalla precedente amministrazione si esporrebbe l'ente al rischio di essere perseguita per danno erariale".
Sanciu ha poi invitato alla prudenza i sindaci : "Non si devono incitare i cittadini a non pagare perché poi li si esporrebbe al rischio di dover pagare di più in tempi successivi".
Il meccanismo di applicazione del canone è intoccabile, "cristallizzato" ha spiegato il direttore generale Appeddu. "Ad esigere il pagamento, secondo la convenzione stipulata dall'ente nel 2009, è l AIPA s.p.a., una società alla quale la predente amministrazione provinciale ha affidato per cinque anni la riscossione del canone".
" Questo prevede il contratto stipulato a seguito di regolare bando di gara vinto dall'AIPA: cambiare le modalità potrebbe significare esporre la Provincia a responsabilità amministrative e patrimoniali che peserebbero in modo notevole sulle casse dell'ente".
"Si può però modificare in meglio il regolamento sul Cosap e soprattutto incidere sulla società privata in termini di controlli, evitando così errori che porterebbero i cittadini a pagare di più oppure a pagare quanto non dovuto". Il presidente Sanciu ha fatto l'esempio di alcune cartelle che sono state annullate perché si è scoperto essere state emesse per sbaglio: "in quel caso AIPA non ha obiettato alcunché. Ora si dovrà agire con prudenza sollecitando la società a verificare esattamente ogni passaggio, poi una volta fissato il percorso, procederemo con le modifiche".
In una prossima lettera del presidente indirizzata ai sindaci, che formalizzerà l'intento di collaborazione reciproco emerso durante la riunione, si solleciterà anche l'invio di quei suggerimenti che poi faranno parte del pacchetto delle modifiche. Red