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“L’ennesimo schiaffo alla agricoltura sarda”.

Nessuno spiraglio per il mondo delle campagne che contava sulle energie  rinnovabili per rilanciare i redditi agricoli e creare nuova occupazione.   

“Ancora una volta la politica regionale paralizza la progettualità e blocca le risorse già destinate- afferma il presidente di Confagricoltura Sardegna Gigi Picciau- in mancanza di un decreto attuativo, sono fermi i 7 milioni di euro previsto dall’art.12 della legge regionale 15 sugli impianti per la produzione di energia rinnovabile nelle aziende agricole.

Questo determina il blocco di numerosi ambiziosi progetti tra i quali anche la creazione di tre poli fotovoltaici e integrati con le biomasse, che avrebbero dovuto abbracciare l’intero territorio regionale. Dislocati nel nord, nel centro e nel Campidano, non solo avrebbero contribuito a risanare le aree di Ottana - sottolinea Picciau-  ma avrebbero generato un indotto stimato in  1500 posti di lavoro, circa 6 per ogni megawatt di fotovoltaico.

Dove sono finiti - conclude il presidente di Confagricoltura- i 500 megawatt che le associazioni di categoria avevano chiesto alla Regione?”

Ad aggravare la situazione, il recente decreto legislativo sulla promozione di energia da fonti rinnovabili che modifica il sistema normativo degli incentivi per la produzione di impianti solari fotovoltaici. Con le nuove regole, potranno beneficiare del conto energia solo coloro che si sono allacciati alla rete elettrica entro il 31 maggio 2011. Stravolto in corsa il quadro giuridico, molti imprenditori che avevano  già impegnato risorse, potrebbero non essere più in grado di realizzare i progetti.

Un danno incalcolabile anche per le aziende sarde. Su 35.000 imprese agricole, alcune migliaia potrebbero essere penalizzate, non potendo più accedere agli incentivi. Red

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