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Confartigianato Sardegna – Materie prime e carburanti –

Sulle speranze di ripresa economica degli artigiani sardi incombe il rialzo dei prezzi delle materie prime e del carburante.

Anche se in modo assai più contenuto rispetto alle altre regioni e alla media italiana – afferma Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - anche nella nostra regione gli aumenti del prezzo delle materie prime iniziano a premere sui prezzi alla produzione”.

Dalle ultime rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati ISTAT dello scorso gennaio, la pressione sui costi delle imprese (incidenza sul PIL) per la Sardegna è pari al  +3,5% contro una media nazionale del 10,2%.

La nostra regione, la cui economia ha una minore articolazione di offerta manifatturiera - continua Murgianu - risente meno dell’ondata degli aumenti dei prezzi delle materie prime e, da questo punto di vista, vive un momento di relativa stabilità. Tra le 14 voci-indice della nostra economia, che hanno subito un incremento, troviamo i prodotti chimici e quelli metalliferi, entrambe a +0,9%, seguiti dagli alimentari con +0,7%”.

La forte spinta nazionale, comunque, determinerà incrementi dei prezzi dei beni e l’inevitabile compressione dei margini aziendali, influenzando negativamente le scelte di investimento delle imprese. La traslazione sui prezzi al consumo, quindi, eroderà il potere d’acquisto dei nuclei familiari, influenzando negativamente le scelte di consumo.

A questa situazione influisce anche la fiammata dei prezzi del petrolio che – riprende il Presidente di Confartigianato Sardegna -  ha trascinato i costi relativi alla spesa per i Trasporti delle famiglie, e delle imprese”.

Infatti, per le famiglie, in Sardegna è la spesa per gli spostamenti è aumentata del 4,8% rispetto all’anno scorso, con punte del 5,6% nelle province di Sassari e 4,5% in quella di Cagliari. La media nazionale è del 4,2%, con picchi a Verbania del +9,2% e Viterbo con +7% contro il +1,3% di Palermo e il +2,7% di Rimini.

Per le imprese, sempre nella nostra regione, la pressione dei costi del carburante è rilevante: Nell’ultimo anno il costo del gasolio per autotrazione, al netto delle imposte, è salito del 31,1%. Nell’ultimo biennio lo shock sui costi dei trasporti, ha fatto crescere il costo del gasolio per autotrazione del 51,5%.

Questo il boom del costo del gasolio per autotrazione negli ultimi due anni, per 1.000 litri (al netto delle tasse): fine gennaio 2009: euro 461,2, fine gennaio 2010: euro 533,0, fine gennaio 2011: euro 698,6.

Considerando un consumo minimo per piccola impresa artigiana pari a 80.000 litri all’anno – conclude Murgianu - l’aggravio di spesa risulta a pari a circa 19.000 euro. Per questa ragione, le nuove imposizioni fiscali, come quella per il FUS, si riveleranno come l’ennesimo colpo alla competitività delle imprese che, giocoforza, dovranno scaricarne almeno una parte sugli utenti finali, che di fatto sono le famiglie”. Red-com