La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente del Consiglio Claudia Lombardo. In apertura, intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo dell’Italia dei Valori Adriano Salis ha ricordato l’ordine del giorno unitario approvato dal consiglio regionale il 16 marzo scorso, con cui si chiedeva l’accorpamento fra le prossime elezioni amministrative ed i referendum nazionali su acqua, energia nucleare e legittimo impedimento. Prendendo spunto da questo documento, Salis ha richiamato la recente decisione dl governo nazionale che, invece, ha fissato i referendum per il 12 e 13 giugno prossimi “con l’intento evidente” - ha dichiarato il capogruppo Idv “di scoraggiare la partecipazione al voto e fare in modo che la consultazione non raggiunta il quorum richiesto”.
Vogliamo sapere dunque - ha proseguito - cosa ha fatto il Presidente della Regione per assicurare il rispetto dell’ordine del giorno votato dal consiglio e sostenere le richieste in esso contenute, anche perché “la giunta regionale, per ciò che riguarda la Sardegna, ha disposto che si vada ad un election day, accorpando elezioni amministrative e referendum e realizzando, fra l’altro, un notevole risparmio di risorse pubbliche”.
Successivamente si è passati all’ordine del giorno, con l’esame della mozione unitaria sulla crisi Eurallumina. Il documento è stato illustrato, su mandato della conferenza dei capigruppo, dal capogruppo de I comunisti-la Sinistra sarda Luciano Uras, Uras ha definito la crisi di Eurallumina “non solo finanziaria ma di sistema, che investe tutto il tessuto economico produttivo ed occupazionale della regione e per il quale il popolo sardo sta pagando un prezzo altissimo”. Dopo aver citato alcuni dati relativi all’economia sarda, tutti di segno negativo in rapporto alla media nazionale e ad altre aree del paese, Uras ha definito la vertenza Eurallumina “simbolica” ma, accanto ad essa, devono trovare spazio altre situazioni drammatiche, come quella della Vinyls di Porto Torres, “ancora in attesa di risposta”. Ricordando il prossimo vertice del 31 marzo a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico, con la partecipazione della regione, Uras ha rivolto un appello unitario a tutta la classe dirigente sarda, dalle forze sociali all’università, dagli enti locali al consiglio regionale ed ai parlamentari sardi, perché sappia interpretare questo difficile momento che vive la comunità regionale, schierandosi al fianco dei lavoratori Eurallumina a cominciare dal 31 marzo.
È aperta la discussione e il primo a parlare è Pietro Cocco (Pd) che sottolineando lo spirito unitario della mozione in discussione in Aula ha posto alcuni interrogativi alla giunta regionale, rappresentata questa mattina dall’assessore all’Industria Oscar Cherchi: “La data del 31 marzo è realmente un appuntamento certo?”. La paura secondo Cocco è che si possa trattare di un ennesimo buco nell’acqua. Ma oltre ad affrontare il contingente Cocco ha anticipato alcuni temi fondamentali sui quali, a suo parere, la Sardegna e la classe politica dovranno confrontarsi il più presto possibile: “Dopo la scelta della grande industria ora bisogna interrogarsi su quale sia il futuro del Sulcis. L’Italia ha per caso deciso che il settore dell’alluminio e delle materie prime in generale non abbia più senso, proprio quando invece i prezzi sono in crescita?”. Per Cocco sarà difficile contrastare la delocalizzazione ormai in corso delle grandi multinazionali che scelgono di spostare le produzioni senza badare alle pressioni del governo nazionale: “Abbiamo il dovere di difendere il sistema produttivo industriale del Sulcis, un territorio che ha sacrificato pezzi di coste e risorse naturali credendo nel lavoro”.
“Il 31 marzo si devono prendere decisioni concrete con calendari e date da rispettare. Se ci si renderà conto di avere di fronte interlocutori vaghi e altalenanti dovremo essere pronti a rispondere con decisione”. Cocco ha poi letto in aula un documento dei lavoratori dell’Eurallumina che manifestano sotto il palazzo del Consiglio regionale nel quale rimarcando e ricordando i motivi della mobilitazione si fa appello ai consiglieri affinché sostengano con forza la lotta dei lavoratori. Pierpaolo Vargiu (Riformatori sardi-Liberaldemocratici) ha ribadito il sostegno ai lavoratori nella vertenza Eurallumina che è il sintomo della “tragedia economica e sociale che colpisce la Sardegna intera e in particolare il Sulcis”. Vargiu ha fatto notare “la disattenzione e la scarsa partecipazione dei consiglieri questa mattina in Aula” che a parer suo è “figlia della difficoltà che la classe politica ha di trovare risposte”. “La politica – ha sottolineato Vargiu - si rende conto della propria debolezza sui temi industriali ma questa presa di coscienza non deve essere rassegnazione”. Per Vargiu oltre alla difesa dell’esistente si deve ragionare sul futuro: “L’industria pesante è da considerarsi ancora strategica per l’economia isolana?”, ha domandato l’esponente dei Riformatori, anticipando il tema della produzione energetica nell’Isola. “Abbiamo detto no al nucleare e no alle pale eoliche incontrastate, ma non abbiamo detto sì a qualcosa che ci renda competitivi. Non abbiamo fatto chiarezza sull’approvvigionamento energetico e difficilmente avremo la possibilità di sostenere industrie energivore”. Per Vargiu l’unica scommessa sulla quale si può sperare di vincere è l’innovazione e non la conservazione delle scelte passate. (segue)