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Missione in Libia – Tripoli chiede stop dei raid e riunione consiglio Onu

Il regime di Muammar Gheddafi ha chiesto la fine degli attacchi aerei della coalizione internazionale e ha lanciato un nuovo appello per una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'appello è giunto dopo gli intensi bombardamenti degli alleati lungo la strada che collega Ajbadiya, la strategica città orientale riconquistata ieri dagli insorti, e Sirte, la città natale del colonnello.

Un portavoce del regime, Ibrahim, ha definito l'offensiva "sanguinaria, immorale e illegale" e ha nuovamente parlato di "numerose vittime tra i militari ma anche tra i civili". 

"Chiediamo il blocco urgente e immediato dei raid aerei e una riunione urgente del Consiglio di sicurezza" dell'Onu. Secondo Ibrahim, la coalizione ha intensificato le incursioni con l'avvicinarsi di un vertice, in programma per martedì a Londra, durante il quale sarà esaminata un'iniziativa franco-britannica per una soluzione politica del conflitto in Libia. 

Aiutati dai raid aerei internazionali, i ribelli libici hanno riconquistato ieri Ajdabiya e Brega. Sull'altro lato del golfo le forze del colonnello Muammar Gheddafi hanno continuato a cannoneggiare l'enclave ribelle di Misurata, per fermarsi solo quando in cielo sono comparsi gli aerei della coalizione, che in nottata hanno attaccato i fedeli al Ras anche lungo la strada che collega Ajdabiya e Sirte. 

Intanto a Bruxelles la Nato mette a punto piani e regole di ingaggio per il passaggio del comando della missione all'Alleanza: oggi è in programma una riunione che dovrebbe mettere il timbro politico sulla decisione per il passaggio di consegne, domani, tra la coalizione dei volenterosi ed il comando Nato. Il presidente Barack Obama rassicura gli americani annunciando che la coalizione sta vincendo e ha sventato una "catastrofe umanitaria" e "un bagno di sangue".

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