Le forze antigovernative hanno riconquistato la strategica città di Brega, nella Libia orientale, e, avanzando verso ovest, hanno già raggiunto Uqayla, l'ultima località prima del principale terminal petrolifero libico, Ras Lanuf. Lo ha riferito un corrispondente di Al Jazeera.
Il terminal petrolifero di Ras Lanuf, nella Libia orientale, è caduto nelle mani delle forze antigovernative. Lo hanno constatato giornalisti della France Presse.
Ieri, dopo pesanti raid aerei della coalizione internazionale contro le forze di Gheddafi, gli insorti avevano ripreso la città di Ajdabiya e in seguito avevano rivendicato anche la riconquista del porto petrolifero di Brega. Ma la notizia non era stata confermata. Il villaggio di Uqayla si trova a circa 110 chilometri ad ovest di Ajdabiya, una trentina ad est di Ras Lanuf.
Il regime di Muammar Gheddafi ha chiesto la fine degli attacchi aerei della coalizione internazionale e ha lanciato un nuovo appello per una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'appello è giunto dopo gli intensi bombardamenti degli alleati lungo la strada che collega Ajbadiya, la strategica città orientale riconquistata ieri dagli insorti, e Sirte, la città natale del colonnello.
Un portavoce del regime, Ibrahim, ha definito l'offensiva "sanguinaria, immorale e illegale" e ha nuovamente parlato di "numerose vittime tra i militari ma anche tra i civili".
"Chiediamo il blocco urgente e immediato dei raid aerei e una riunione urgente del Consiglio di sicurezza" dell'Onu. Secondo Ibrahim, la coalizione ha intensificato le incursioni con l'avvicinarsi di un vertice, in programma per martedì a Londra, durante il quale sarà esaminata un'iniziativa franco-britannica per una soluzione politica del conflitto in Libia.
Intanto a Bruxelles la Nato mette a punto piani e regole di ingaggio per il passaggio del comando della missione all'Alleanza: oggi è in programma una riunione che dovrebbe mettere il timbro politico sulla decisione per il passaggio di consegne, domani, tra la coalizione dei volenterosi ed il comando Nato. Il presidente Barack Obama rassicura gli americani annunciando che la coalizione sta vincendo e ha sventato una "catastrofe umanitaria" e "un bagno di sangue".
Pregando per "un ritorno alla concordia in Libia e nell'intera Regione nordafricana" il Papa rivolge "un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi". Papa Ratzinger lo ha detto dopo la preghiera dell'Angelus.