Le forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco contro manifestanti a Samnin, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria ed epicentro delle rivolte anti-regime. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba al Arabiya.
E' stato di massima allerta tra le forze di sicurezza siriane, che si attendono per oggi ingenti manifestazioni antigovernative in tutto il paese, dopo quelle che hanno già fatto decine di vittime nella città meridionale di Sanaa.
Gli attivisti hanno convocato per oggi, dopo la preghiera islamica del venerdì, una 'Giornata della dignità‘.
Cortei e proteste sono attesi fuori dalle moschee in varie città del paese. Per cercare di contenere le manifestazioni, il presidente Bashar al-Assad ha annunciato ieri sera una serie di riforme, che in gran parte coincidono con le richieste avanzate dagli attivisti. Per bocca del suo consigliere Bushaina Shaaban, il presidente ha annunciato l'aumento dei salari pubblici, misure a sostegno dell'occupazione, la creazione di una commissione che dialoghi con i manifestanti e valuti le loro richieste. Il governo valuterà inoltre la revoca dello stato d'emergenza.
Sono 20 i manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza oggi a Samnin, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria ed epicentro delle proteste anti-regime. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba al Arabiya.
Secondo le testimonianze riferite dall'emittente e da attivisti per i diritti umani, gli agenti della Sicurezza generale, i reparti speciali del ministero degli Interni, impiegati nel reprimere le proteste del sud, hanno sparato pallottole vere contro i residenti, che tentavano di forzare il blocco delle forze dell'ordine. Secondo i testimoni, i residenti di Sanamin avrebbero tentato di raggiungere Daraa, poche decine di km più a sud.
I manifestanti hanno appiccato il fuoco alla statua dell'ex presidente Hafez al Assad nella piazza di Deraa, nel sud della Siria. Lo affermano testimoni citati dalla Reuters.