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Due province e quattro comuni si alleano per il rilancio del lago coghinas come opportunità turistica

«Rilanciare il ruolo del lago Coghinas come straordinaria attrattiva turistica per tutto il territorio». È l’ambizioso obiettivo del “Piano di gestione turistica e ambientale del lago”, che ha mosso i primi passi due giorni fa a Tula, nel corso di un confronto tra Province di Sassari e di Olbia-Tempio e Comuni di Tula, Oschiri, Ozieri e Berchidda. Dall’incontro e dalla decisione di lavorare per redigere e varare il Piano nel più breve tempo possibile emerge una novità che potrebbe segnare una svolta storica e particolarmente attesa dalla comunità dell’area interessata dalle sorti del lago esattamente al confine tra il Nord Ovest Sardegna e la “marca” gallurese. «Si tratta di un progetto assolutamente innovativo, almeno sul piano politico, perché mette d’accordo le due amministrazioni provinciali e le quattro amministrazioni comunali coinvolte, senza dare alcuna importanza alle appartenenze politiche di ciascuno o a logiche campanilistiche che sinora non hanno prodotto niente di buono», è il commento dei rappresentanti istituzionali coinvolti in questa prima fase: l’assessore dell’Ambiente della Provincia di Sassari, Paolo Denegri, il consigliere provinciale espresso proprio da quel territorio, Franco Corda, il sindaco di Tula, Andrea Becca, e il suo assessore dell’Ambiente, Claudio Meloni, l’assessore comunale di Ozieri, Agostino Pinna, l’assessore dell’Ambiente della Provincia di Olbia-Tempio, Pietro Carzedda, il sindaco di Oschiri, Piero Sircana, e il vicesindaco di Berchidda, Sergio Meloni.

Al gruppo di lavoro nato dal summit di Tula si aggiungeranno sin dai prossimi incontri, che verranno calendarizzati a stretto giro di posta, gli enti che esercitano già un’attività di gestione e di controllo sul lago – a iniziare da Enel, Corpo Forestale e Abbanoa – e gli assessori provinciali e comunali di Turismo e Programmazione, «perché l’obiettivo è proprio quello di andare oltre la semplice attività di gestione ambientale di questa risorsa – spiegano gli amministratori – studiando la possibilità, anche attraverso gli strumenti comunitari, di un suo equilibrato utilizzo in chiave turistica». Nel piano, alla cui stesura saranno chiamati al fianco della parte politica anche esperti tecnici e associazioni di categoria, saranno indicati con chiarezza i settori di intervento su cui si vuole puntare con maggiore forza, dalla pesca sportiva agli itinerari naturalistici, dalla creazione di percorsi enogastronomici al radicamento di un sistema ricettivo fondato sull’albergo diffuso.

Il progetto, il cui passaggio preliminare consisterà nella valutazione dello stato ambientale del bacino e nella definizione delle azioni necessarie per ottimizzare le sue condizioni di salute, sarà presentato alla Regione Sardegna con l’obiettivo di individuare un apposito canale di finanziamento che permetta di accelerare le operazioni già in questa prima fase di studio. Red-com

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