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Arti marziali: anche in Sardegna la Japan Karate Association

"Metti il piede in fallo e cadi sette volte, otto rialzati e risorgi". Hagakure (I,128). In questo aforisma tratto dall’Hagakure di Yamamoto Tsunetomo è racchiusa l’anima del Giappone che non si arrende allo tsunami. Lo stesso spirito portato avanti dal 1949 dalla Japan karate association.

La J.K.A. Italia, costituita nel 1997, con lo scopo di approfondire lo studio teorico pratico del “Karate Do Shotokan “ secondo gli indirizzi della Japan Karate Association, trae la sua origine storica nell’attività del maestro Shirai, pioniere del karate in Italia dal 1965.

J.K.A. Italia organizza, autonomamente, gli stages internazionali, momento di grande partecipazione che garantisce agli iscritti di incontrarsi e di confrontarsi con docenti e maestri giapponesi di grande esperienza.

A partire dall’anno 2005 il M° Naito, che ricopre ad oggi, il ruolo di unico responsabile per l’Italia della J.K.A., insegnante di grande spessore, specializzato nella disciplina agonistica, imprime maggior vigore all'attività nazionale ed internazionale della J.K.A. Italia.

Il 12 e 13 marzo scorso, in Lombardia sì e svolto lo stage internazionale organizzato da JKA Italia

Due giorni di stage con le docenze dei maestri Takeshi Oishi (Jka Japan – Università di Komazawa, tre volte campione del mondo di kumite) e Takeshi Naito (Direttore tecnico Shihan Kai per l’Italia), circa 300 i partecipanti provenienti da tutti le regioni che non hanno voluto perdere quest’appuntamento con la fonte del karate tradizionale, presente il gruppo del Karate club Kanazawa di Quartu Sant'Elena. Nell’occasione i maestri Alberto Piludu e Alberto Fogu del Karate club Kanazawa di Quartu Sant'Elena – attivo ininterrottamente dal 1977 - hanno avuto modo di constatare, spiega Piludu che, “la JKA rappresenta nel mondo la continuità nella pratica della forma più alta del karate tradizionale, la punta di diamante della cultura dello stile shotokan. L’adesione alla JKA è un’occasione per dare un futuro a tutti i karateka isolani che si riconoscono nella tradizione e nei valori del karatedo stile shotokan”.

La pratica di questa arte marziale va oltre la dimensione strettamente sportiva per abbracciare l’intera vita. “Il karate – sottolineano Piludu e Fogu - serve per raggiungere gli obiettivi sia nello sport che nella vita. Solo attraverso il sacrificio, in questo caso attraverso la ricerca della perfezione del movimento, si rafforza il carattere. La vita è sempre piena di ostacoli e occorre rafforzarsi”. Red