E’ la punta di diamante del festival. Approda alla quarta edizione di Traghetti di Poesia, Christine Koschel. La poetessa tedesca, romana d’adozione, chiude venerdì 18 marzo, la terza serata della kermesse voluta dalla Provincia di Cagliari e condotta dal poeta Guido Oldani in collaborazione con Lorena Carboni. Prima di lei a proporre le letture a voce alta dei loro versi saranno i sardi Antonello Verachi, Piera Masia e Alberto Masala, poi Gilberto Isella e Franco Romanò.
Saranno sempre le sontuose sale di Palazzo Regio, in piazza Palazzo ed in particolare la sala consiliare le ideali scenografie degli appuntamenti che partono con un approfondimento: Capitali della Poesia. A portare la loro esperienza di autori e intellettuali italiani cosmopoliti, alle 18 saranno i poeti Franco Romanò, che si divide tra Milano Roma e Berlino, coadiuvato da Gilberto Isella che transita dall’Italia alla Svizzera. Subito dopo è la volta di due sardi che proporranno una scelta dei loro versi inediti: Antonello Verachi, nuorese e Piera Masia, nativa di Orosei.
Si riprende alle 20,30 con altri nomi di punta del panorama poetico nazionale e internazionale. Il primo a proporre la lettura a voce alta dei suoi versi è Gilberto Isella. La sua opera documenta l’estremo lembo nord della lingua poetica italiana, il Canton Ticino. Classe 1943, è poeta, critico e traduttore. Ha tradotto dal francese opere di Dupin, Clancier e Charles Racine. Per il teatro ha scritto Messer Bianco vuole partire (2008). È stato ospite della Fondazione Centro Studi Liguri di Bogliasco e ha partecipato a diverse rassegne internazionali di poesia.
Segue Franco Romanò, classe 1947, poeta, scrittore e saggista. E’ direttore editoriale della rivista semestrale di narrativa, cultura e critica letteraria "Il cavallo di Cavalcanti" (Magenes edizioni). Nel 2009 ha fondato insieme ad Adriana Perrotta, Aldo Marchetti, Laura Cantelmo e Paolo Rabissi, la rivista online OverLeft.
L’elenco degli ospiti delle 20,30 annovera anche Alberto Masala. Sardo e bolognese d’adozione, é interprete critico della grande tradizione orale, in una sorta di linea continua con la parola scritta. Poeta, traduttore, performer e sperimentatore, racchiude nei suoi versi un universo di culture e suoni, frutto del continuo scambio e raffronto con esperienze di altri luoghi e contaminazioni con i vari linguaggi dell’arte. Ha pubblicato in Italia, Stati Uniti, Francia.
La terza serata si chiude con un’autentica protagonista del panorama europeo: Christine Koschel. Nata nel 1936 a Breslavia in Slesia, ha condotto un’ infanzia profondamente segnata dalla guerra e dal nazifascismo. Una vita itinerante, in fuga dalla Germania. Approda prima a Londra e poi nel 1965 si trasferisce a Roma, dove risiede attualmente. Amica di Ungaretti e Montale, ha fatto parte del prestigioso Gruppo ’47 degli scrittori tedeschi. E’ la curatrice delle opere dell’austriaca Ingeborg Bachmann, (1926 - 1973) una delle poetesse e scrittrici di lingua germanica più importanti del ventesimo secolo. L’artista visse a Roma per molti anni, stringendo una stretta amicizia con Christine Koschel. L’opera della Koschel è stata tradotta da Cristina Campo (1923 - 1977). Per la collana gli Argani della Mursia uscirà a maggio una sua raccolta di versi tradotta a più voci.