"Festeggiamo il meglio della nostra storia, sapendo che se noi italiani fossimo rimasti divisi in otto staterelli saremmo stati spazzati via dalla storia, non saremmo mai diventati un grande stato europeo". Con queste parole il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto sottolineare - in un appassionato intervento a braccio di tre minuti - la festa "di tutti noi che siamo parte di qualcosa di grande: l'Italia".
Dal palco allestito in Piazza del Quirinale per partecipare alla "Notte Tricolore" in collegamento con altre piazze italiane, Napolitano ha sottolineato che oggi stiamo festeggiando "il meglio della nostra storia: abbiamo avuto momenti brutti, abbiamo commesso errori, abbiamo vissuto pagine drammatiche, ma abbiamo fatto tante cose grandi e importanti".
E la cosa più importante - ha voluto ribadire - è stata unirsi, come altri paesi europei avevano già fatto. "Ne abbiamo passato tante e - ha assicurato - passeremo anche le prove che abbiamo di fronte in un mondo forse più difficile. Ognuno ha i suoi problemi, i suoi interessi e le sue idee. Discutiamo e battagliamo. Ma ciascuno di noi deve sempre ricordare che è parte di qualcosa di più grande, che è appunto la nostra nazione, la nostra patria, la nostra Italia. E se saremo uniti sapremo vincere tutte le difficoltà che ci attendono".
Il pensiero del Capo dello Stato è quindi volato al di fuori dei nostri confini e, sempre con al suo fianco la signora Clio, il ministro Ignazio La Russa, il sottosegretario Gianni Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, ha rivolto un augurio particolare agli "italiani in divisa: la prima cosa importante - ha detto il capo dello Stato – è che festeggiamo in tanti e non solo nelle piazze d'Italia, ma in tanti paesi pieni di italiani.
Festeggiano anche gli italiani in Afghanistan, nel Kossovo, nel Libano". Quasi dei 'nuovi patrioti' come quelli che "hanno combattuto per l'unità, che hanno dato la vita e hanno scritto pagine eroiche. Noi dobbiamo ricordare e rivendicare queste cose. Solo così - ha detto tornando a guardare all'oggi - possiamo guardare con fiducia al futuro, alle prove che ci attendono".