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Cappellacci, unità sia momento di rinnovata coesione e riconoscimento dei diritti dei sardi.

“In un’Italia troppo spesso lacerata dagli “opposti egoisimi”, la celebrazione dei 150 anni dell’Unità deve essere occasione per riscoprire i valori fondanti della nostra comunità nazionale. Auspico che questa ricorrenza coincida anche con uno slancio morale e ideale, che spinga il nostro Popolo a trovare una rinnovata coesione. In un momento storico come questo é indispensabile che non solo la classe politica, ma anche tutti i protagonisti della vita economica e sociale del Paese sappiano concentrare l'attenzione su ciò che unisce il nostro Popolo, anziché su ciò che lo divide. Oggi, come ieri ,l’unità richiede coraggio, capacità di superare i particolarismi e gli interessi di categoria, di fazione e di campanile”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine della seduta solenne del Consiglio Regionale per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

“La data di oggi – ha aggiunto Cappellacci, che raggiungerà Roma per le celebrazioni con il presidente della Repubblica - deve rappresentare anche un momento di seria riflessione sulla Sardegna, sulla condizione dei Sardi d’Italia e sulla necessità che i principi della nostra Carta Costituzionale dispieghino pienamente i propri effetti, nella cornice dell'Autonomia, per il Popolo Sardo e per la nostra Isola. La questione sarda – ha aggiunto il presidente - non può essere scambiata dai nostri interlocutori nazionali, né per rivendicazionismo né, tantomeno, per la richiesta di assistenzialismo: é invece richiesta forte e determinata di ciò che é dovuto, niente di più niente di meno, affinché la nostra terra possa essere nelle stesse condizioni delle altre Regioni italiane ed europee e possa progettare il futuro autonomamente, con scelte coerenti con le proprie tradizioni e la propria cultura. Per gli stessi motivi é una questione non più rinviabile, che deve trovare uno sbocco concreto in atti istituzionali non sperequati, che prevedano un pieno ed espresso riconoscimento delle nostre ragioni. Sono le aspirazioni di un’Isola che ha dato tantissimo all’Italia, compreso il massimo sacrificio dei soldati della nostra Brigata Sassari. A questi ultimi e a tutti i ragazzi italiani, che in nome degli stessi valori oggi sono impegnati nel mondo, dobbiamo dedicare questa ricorrenza e manifestiamo il nostro più forte sentimento di vicinanza. Una dedica – ha concluso Cappellacci - che, per essere carica di significato e andare oltre il rito e la retorica, deve tradursi in un impegno quotidiano di ciascuno di noi”. Red

 

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