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Vertenza entrate: Dichiarazioni del presidente della Regione, ex articolo 120 del Regolamento.

I lavori del Consiglio si sono aperti sotto la presidenza da Claudia Lombardo.  In apertura le dichiarazioni del presidente della Regione Ugo Cappellacci, ex articolo 120 del Regolamento,  sulla vertenza entrate.  “Nella vertenza entrate è stato raggiunto un risultato importante e positivo, ma la vertenza non è chiusa: mancano un passaggio decisivo in Consiglio dei Ministri e, soprattutto, manca laggancio fra il nuovo regime delle entrate ed il patto di stabilità”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Ugo Cappellacci riferendo sullo “stato dellarte relativo alla vertenza entrate. Quello di Cappellacci è quindi un approccio molto realistico al problema sul quale, anzi, occorre tenere alto il livello di attenzione della politica, della classe dirigente, di tutta la società sarda. Aver definito in sede di commissione paritetica Stato Regione i meccanismi di calcolo delle nuove entrate, in altre parole, non risolve tutto e, in particolare, lascia aperte due questioni: la ratifica degli accordi raggiunti da parte del Consiglio dei Ministri e la modifica del patto di stabilità per effetto del nuovo regime di entrate e di funzioni trasferite.

Si tratta, a giudizio di Cappellacci, di due decisioni politiche” che, da un certo punto di vista, non possono contraddire gli accordi raggiunti in sede di commissione paritetica ma, ha sottolineato ancora il Governatore, non bisogna dimenticare che “non tutti i livelli istituzionali del governo centrale sono allineati con questa impostazione”.

Su queste due questioni la Regione -ha proseguito il Presidente- ritiene di poter far valere in ogni sede le sue ragioni, ma è disposta a sollevare il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale per la violazione del principio di leale collaborazione” fra i poteri dello Stato.

Ora tocca anche a noi, anche in termini di tensione morale, far sentire la voce della politica e della società sarda”-ha continuato Cappellacci rivolgendo un appello in tal senso al consiglio regionale ed invitando tutti “a tenere la barra dritta” in questo momento così delicato ed importante per il futuro della Sardegna.

Il primo intervento allapertura del dibattito in Aula è stato di Pierpaolo Vargiu (capogruppo dei Riformatori) che nel sottolineare una timida soddisfazione per il resoconto fatto dal presidente Cappellacci (Non è un risultato definitivo ma un primo passo”), ha voluto ringraziare il centrosinistra che “pur nella dialettica, anche dura, della politica ha svolto un ruolo fondamentale in questi mesi, a partire dall’occupazione dellAula lo scorso dicembre, nel tenere sotto pressione il Consiglio per quella che si ritiene la vertenza fondamentale di questa legislatura. Per Vargiu non cè ancora nulla da festeggiare, la trattativa col governo è lunga e terminata questa ci sarà la partita del riadeguamento del patto di stabilità”. La soddisfazione di Vargiu per il passo avanti compiuto ha preceduto lesortazione alla minoranza ad affrontare il dibattito con una logica bipartisan: “E’ una partita che va giocata insieme, solo così avremo la forza di vincere le battaglie e adesso la più importante è quella con lo Stato”. Vargiu ha esteso linvito ad abbandonare logiche di fazione anche su altri temi di importanza fondamentale come la Sanità e la riforma che in questo momento la Regione sta studiando.

La risposta all’invito di Vargiu è arrivata immediata per bocca di Chicco Porcu (Pd) dopo aver precisato che i rallegramenti sulla vertenza entrate potranno esserci solo quando “le norme di attuazione saranno approvate dal governo, avranno sbocco nell’assestamento del bilancio dello Stato e quelle somme saranno spendibili attraverso la revisione del patto di stabilità”. All’invito al dialogo Porcu ha risposto sottolineando la totale disponibilità da parte della minoranza nei confronti della giunta su questi temi (“Non pregiudicheremo il futuro della Sardegna), ma ha lamentato uno scarso coinvolgimento del Consiglio e delle sue Commissioni sul percorso intrapreso. Porcu è poi tornato sull’ordine del giorno unitario approvato a fine dicembre dallAssemblea che, a suo avviso, è rimasto inapplicato. Sulle norme di attuazione non ci metteremo di traverso, ma le chiediamo di mostrare più coraggio, quello che non ha mostrato sinora, e rilanciare la vertenza rapidamente e con forza”, ha poi concluso Porcu. Segue