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La Lega diserta ancora l’Inno di Mameli, è polemica

Polemiche dopo l'abbandono, ieri, dell'aula da parte dei consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, quando è stato intonato l'Inno di Mameli. Oggi il leghista Brigandì ha lasciato l'aula del Csm quando si è iniziato a parlare dell'anniversario dell'Unità d'Italia. E oggi - quando la seduta solenne dell'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dedicata ai 150 anni dell'unità d'Italia si è aperta con l'esecuzione dell'Inno di Mameli - rappresentanti della Lega Nord sono entrati in Aula dopo l'esecuzione dell'Inno.

Anzi, "sarebbe stato meglio se non ci fosse stata perché così la Padania sarebbe più ricca". E ancora: "Quando ascolto l'inno di Mameli provo fastidio, perché mi sento un po' oppresso da chi mi ha conquistato". Infine: "Non esporrei mai dal balcone di casa mia il Tricolore". Sono le affermazioni del capodelegazione della Lega Nord all'EuroParlamento, Francesco Speroni, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it alla vigilia della festa del 17 marzo. 17 marzo, come festeggia l'unità d'Italia? "Sono a Bruxelles a lavorare al Parlamento europeo".

E se fosse in Italia? "Non festeggerei perché per me non è un evento da festeggiare". Che cos'è allora? "E' un evento storico come la battaglia di Canne o tanti altri". Quindi non c'è nulla celebrare... "No. Per me no. Poi ovviamente se uno vuole festeggiare... festeggi". Ma dal Pdl vi hanno accusato di non voler festeggiare il 17 marzo... "Non vedo perché debba essere obbligato a festeggiare qualcosa. C'è anche chi non festeggia il Natale o la Befana".

Dal suo punto di vista, che cosa rappresenta l'unità d'Italia? "E' un fatto storico. Ne prendiamo atto e rispettiamo quello che è successo. Non contesto le istituzioni ma per me sarebbe stato meglio se non ci fosse stata l'unità d'Italia... però è andata così". In che senso? "Il Nord sarebbe più ricco". La Padania... "Giusto, la Padania sarebbe più ricca". Ci sarà il 200esimo dell'unità d'Italia? "Quello che succederà dopo la mia morte mi interessa ben poco".

Che cosa si auspica per i suoi figli e nipoti? "Saranno loro a farsi gli auspici. Non decido per gli altri". Che cosa rappresenta secondo lei l'inno di Mameli? "E' l'inno nazionale di uno Stato. Punto e basta". Che cosa prova quando lo ascolta? "Fastidio". Perché? "Perché mi sento un po' oppresso da chi mi ha conquistato".

Quindi il Nord è stato conquistato? "Scusi, non son venuti i piemontesi e i francesi a conquistare la Lombardia?". Schiavi di Roma? "A parte che è la vittoria che è schiava di Roma. Però...". La Padania è schiava di Roma o no? "E' soggetta alle leggi che vengono fatte a Roma anche con il contributo dei padani. Siamo uno stato democratico".

E il Tricolore? Le piace? "Lo rispetto, ma non posso dire che mi piace". Lo esporrebbe fuori dal balcone di casa sua come ha chiesto di fare il ministro La Russa? "Direi proprio di no". La bandiera della Padania esporrebbe? "Quella sì. Certamente. Per semplificare diciamo che sono sulla stessa linea di Durnwalder, il leader del Sud Tirolo".

"Berlusconi ha giurato sulla Costituzione e sulla bandiera. Se domani un partito della sua maggioranza non viene in Parlamento, lui deve dire che la sua maggioranza non c'è più perché su questo non si può scherzare". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, attacca il Carroccio in vista delle celebrazioni in Parlamento per centocinquanta anni dell'unità d'Italia.