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Saif Gheddafi: Italia pagherà suo tradimento

In un'intervista ai quotidiani Repubblica e Corriere della Sera, Saif al Gheddafi, figlio del leader libico, ribadisce la sua fiducia nella vittoria finale e attacca apertamente l'Italia, che a suo avviso ha 'tradito' l'amicizia con la Libia. 

Parlando nella notte alla stampa italiana Saif ha iniziato il discorso dall'"irritazione" nei confronti dell'Italia. 

"Siamo - dice - rimasti molto irritati (unhappy in inglese, ndr): siete il primo partner della Libia al mondo, il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Abbiamo visto l'Italia rimanere in silenzio di fronte a questi terroristi che hanno ucciso i nostri poliziotti a sangue freddo, che hanno strappato il cuore dai cadaveri, li hanno bruciati, hanno calpestato il loro cuore con gli stivali". 

"Avete visto il video con queste scene? Chiedo a voi italiani: fatemi vedere le tracce dei bombardamenti aerei! Dove sono i mercenari? Questo è il momento per i veri amici, adesso l'Italia deve cambiare la sua posizione, capire che quello che hanno sentito due settimane fa è falso".

"Il messaggio per l'Italia è questo: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi, Inch'allah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia. La Cina ce lo chiede, vogliono essere al posto dell'Italia come primo partner, state attenti".

"Berlusconi - ha aggiunto Saif riferendo anche la posizione del padre - è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: non dall'Italia. I cinesi ci appoggiano, come i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica: ma dove sono finiti gli italiani? Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi".

E nel finale dell'intervista l'"irritazione" diventa minaccia: la "Libia - dice - è una linea del fronte per l'Italia. Quello che succede oggi qui da noi determinerà quello che succederà domani da voi. Per cui: state attenti!"