Sempre sull'argomento della chimica in Sardegna e delle sue difficoltà di sopravvivenza è intervenuto Adriano Salis (Idv) ha concentrato il suo intervento sul fallimento della “politica degli annunci”, prendendo spunto dalle parole del segretario generale della Cgil Susanna Camusso a proposito della Sardegna: “I lavoratori sono stanchi di annunci a cui non seguono i fatti”.
Per Salis le ultime notizie di stampa sulla vertenza entrate rappresentano un imbroglio. Salis sottolinea come questo tipo di politica sia deleterio per tutti i temi caldi sul tavolo in questo periodo, non ultimo l’industria. “Dobbiamo impedire – ha concluso Salis - di essere esclusi da tutte le decisioni, dalle scelte per il nostro futuro e di subire gli indirizzi nazionali, è ora di restituire dignità alla politica sarda”.
Mario Bruno (Pd) ha riepilogato le vicende della chimica sarda nell’ultimo anno e mezzo e ha sostenuto come “il problema della chimica e del suo ruolo in Sardegna non è stato mai affrontato e ora si arriva all’annuncio della fermata del cracking e del polietilene in vista del polo verde, un annuncio che ha sancito la chiusura ufficiale dello stabilimento di Porto Torres”. La Regione e il presidente Cappellacci, secondo Bruno, devono intervenire con forza per far fronte “ai tanti impegni mai onorati, a partire dalla campagna elettorale dopo la quale non è successo nulla e si è arrivati al punto in cui gli operai sono da oltre un anno all’isola dell’Asinara per difendere il posto di lavoro”. Per Bruno la chimica verde è “il libro dei sogni”. “E’ necessario – ha concluso Bruno - un progetto di sviluppo che mantenga sì l’industria ma che riveda con equità il rapporto tra le diverse risorse economiche. Approvare questa mozione è un modo per richiamare la giunta Cappellacci e il governo nazionale alle proprie responsabilità”. (M.P.) La presidente del Consiglio regionale, l’on. Claudia Lombardo, ha dato quindi la parola all’assessore regionale dell’Industria, Oscar Cherchi, per la replica. L’esponente della Giunta ha iniziato il suo intervento evidenziando il contributo dato dal Consiglio regionale su un argomento di grande rilevanza socio-economica per tutto il territorio sardo. “L’intervento del Consiglio regionale – ha affermato l’assessore Cherchi - con questa mozione è importante: uniti si può dare un impulso sempre più incisivo al rilancio della chimica”. Per l’esponente dell’Esecutivo è necessario consolidare il nostro sistema produttivo, puntare tutto sull’innovazione con l’obiettivo di aumentare l’occupazione. Per quanto riguarda la proposta Eni-Novamont ha evidenziato che “è un colosso che anche il governo nazionale ha difficoltà a gestire”. L’assessore Cherchi ha poi proseguito: “Quello proposto da Eni-Novamont è un progetto che guarda al futuro. E’ vero che non c’è un piano industriale, ma sono stati definiti gli investimenti, i livelli occupazionali confermati in 600 lavoratori, oltre a essere state definite le materie prime che saranno utilizzate”. L’assessore ha sottolineato: “Il sito di Porto Torres va verso la chiusura perché sarà sostituito da questo nuovo polo, ma non ci sarà alcuna perdita di posti di lavoro. Non possiamo non guardare alla chimica verde e non possiamo negare che per noi è motivo d’orgoglio che Eni voglia investire in Sardegna. Aggiungo, inoltre, che con i sindacati e la Confindustria stiamo creando un tavolo tematico per il futuro dell’industria chimica in Sardegna”. Sulla vertenza della Vinyls, l’assessore Cherchi ha evidenziato, con soddisfazione, come sia stato firmato l’accordo preliminare che “presuppone la firma del definitivo”. L’esponente della Giunta ha poi concluso: “Tutta la vertenza della chimica regionale ha grande attenzione da parte della Regione, che cerca di portare avanti un percorso che finora ha dato grandi risultati. Credo che la mozione così come è abbia degli elementi importanti e condivisibili, credo che alcuni aspetti siano invece stati superati, e che altri andrebbero rafforzati ”.
Al termine dell’intervento dell’assessore Cherchi la presidente Lombardo ha dato la parola a Giampaolo Diana (Pd) per la controreplica: “Non è stato colto – ha affermato l’esponente del Pd - l’obiettivo della mozione presentata: tentare di fare assumere al Consiglio regionale il ruolo da protagonista nel ruolo del proprio futuro. Penso – ha proseguito - che anche i grandi processi possano essere modificati in base alla determinazione che mettiamo e se abbiamo idee”. Poi rivolgendosi all’assessore ha aggiunto: “Come si fa ad accettare l’equazione che ci propone lei. Il governo regionale ha detto sì supinamente alla proposta dell’Eni. Assessore è una vergogna. A giugno si chiude 35 anni di petrolchimico”.
Intervenendo per dichiarazione di voto sulla mozione 110 relativa alla situazione ed alle prospettive della chimica sarda, il capogruppo de I Comunisti-la Sinistra sarda Luciano Uras ha ribadito, in parte, i concetti espressi in sede di discussione generale.
Uras ha però sottolineato che, con l’accordo sulla chimica ipotizzato per Porto Torres “vanno in fumo 35 anni di cultura industriale sarda. Un risultato che, purtroppo, ci si doveva aspettare visto che la regione ha sempre mantenuto un atteggiamento subalterno e servile nei confronti dello Stato”. Sullo sfondo questa vicenda-ha concluso Uras-restano soltanto due cose: gli operai che vanno in corteo e protestano ma non hanno mai risposte e l’Eni che non ha pagato un soldo per i danni ambientali gravissimi che ha provocato in Sardegna”.
Il sardista Paolo Maninchedda ha annunciato invece la sua astensione. “Non condividiamo il modello economico fondato sulla grande industria. Preferiamo puntare sull’integrazione fra istruzione, formazione, ambiente nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Questi concetti-ha aggiunto-dovrebbero essere patrimonio del centro sinistra, ma ho l’impressione che non siate d’accordo fra voi”. Sul punto relativo all’ipotesi di rilancio della chimica, ha continuato l’esponente del Psd’Az, “abbiamo anche noi grandissime perplessità. Siamo poi convinti che nel rapporto con l’Eni dobbiamo rappresentare quello che si è; e la regione non è nessuno”.
“Ascolto sempre il collega Maninchedda con interesse, anche per l’originalità della tesi che propone-ha esordito Luigi Lotto del Pd, ma sono assolutamente convinto che la Sardegna abbia bisogno di salvare l’industria che ha. Perché l’industria non sarà tutto, ma resta una parte importante del sistema produttivo regionale”. Sul progetto della cosiddetta “chimica verde”-ha proseguito-“la regione ha il dovere di intervenire senza farci prendere in giro dall’Eni, cosa che riteniamo stia accadendo in questa circostanza”. In definitiva, secondo Lotto, “è giusto andare a vedere le carte ma evitando con ogni mezzo lo smantellamento di quello che c’è”.
Ritirata la mozione 103 (Zuncheddu e più) la presidente Lombardo mette in votazione l’ordine del giorno n. 1 (Bruno e più) e l’ordine del giorno n. 2 (Pittalis e più) sulle analisi sanitarie ed epidemiologiche nel territorio di Quirra scaturiti dal dibattito della seduta di questa mattina. I consiglieri Porcu, Barracciu, Planetta, Matteo Sanna, Artizzu e Capelli chiedono di apporre la propria firma all’Odg n. 1. L’Ordine del giorno n. 1 (Bruno e più) è respinto con 22 sì, 22 no e 4 astenuti. L’Ordine del giorno n. 2 (Pittalis e più) è respinto con 23 sì, 14 no e 11 astenuti (la maggioranza richiesta era di 25).
Sull’ordine dei lavori ha preso la parola Pietro Pittalis (Pdl) dichiarando che la mozione contiene “spunti utili di riflessione” ed annuncia che il suo gruppo, ma anche altri, potrebbero votare a favore con qualche modifica o meglio, suggerisce, trasformandola in ordine del giorno. Chiede quindi una sospensione della seduta che viene accordata dalla Presidente Lombardo. Alla ripresa, si procede alla votazione dell’ordine del giorno con il seguente risultato: presenti 42, votanti 41, a favore 41, astenuti 1. Il consiglio approva. I lavori sono stati aggiornati a mercoledì prossimo 16 marzo, con inizio alle ore 10.00. Red