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Lavori Consiglio regionale su mozioni.

La presidente Claudia Lombardo ha aperto la seduta dando comunicazione della nuova denominazione del gruppo consiliare Comunisti-La Sinistra sarda e la nascita del nuovo gruppo Unione di centro verso il partito della Nazione-Fli. A seguire la presidente ha dato comunicazione dell’avvicendamento di due assessori della giunta regionale: Christian Solinas nominato alla guida dei Trasporti al posto di Angelo Carta e Mariano Contu che sostituisce Andrea Prato all’Agricoltura.

La seduta ha preso il via con l’esame del primo punto all’ordine del giorno, la mozione 103 (Zuncheddu e più) sul grave fenomeno sanitario di neoplasie alle persone emerso dalle recenti ricerche con particolare interessamento delle popolazioni e delle persone occupate nell’allevamento degli animali nei territori del salto di Quirra e in particolare nella zona perimetrale della base militare di San Lorenzo”.

A presentare la mozione la prima firmataria Claudia Zuncheddu (Comunisti-La Sinistra sarda) che ha spiegato come questa nasca da una ricerca condotta da due veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei dalla quale emergono dati inquietanti per la salute degli allevatori che operano nellarea di Quirra e in prossimità della base di Capo San Lorenzo”. Questi operatori, che vivono a poco più di due chilometri dalla base - ha illustrato Zuncheddu -, si ammalano con estrema frequenza di patologie tumorali e linfomi: in dieci anni, tra il 2000 e il 2010, risultano 10 casi su 18 allevatori. Questi dati sono stati verificati e confermati anche da un illustre ricercatore dell’università La Sapienza di Roma.

Claudia Zuncheddu ha ricordato che “il 60% dei poligoni militari di tutta Italia si trova in Sardegna tra Perdas de Fogu, Teulada e Quirra. Proprio in questultima zona si tratta di 12mila ettari di terreno, oltre al mare, che è diventato una discarica di ordigni bellici utilizzati per cinquantanni”. Per Zuncheddu questi terreni sono stati sottratti al popolo sardo e requisiti dallo Stato italiano per consentire esercitazioni di guerra e sperimentare le armi. Zuncheddu ha messo sul tavolo anche la questione delluranio impoverito, una scoria radioattiva altamente pericolosa che causa malattie del sistema linfatico e tumori.

Zuncheddu si è inoltre soffermata sulle mozioni del Pdl e del Pd all’esame in Senato e sull’accordo bipartisan sulla cosiddetta sindrome di Quirra” su cui ha espresso serie perplessità. “Il sottosegretario Cossiga promette di sospendere le attività missilistiche a terra e mare se si accerterà che le guerre simulate sono causa delle malattie. In questo modo lo Stato ci depista con nuovi accertamenti epidemiologici. Dobbiamo cominciare a fare chiarezza, lo Stato ha stanziato milioni di euro come risarcimento alle persone malate, dunque lo Stato riconosce il nesso. In tutta Italia sono state presentate 439 domande di risarcimento, il 15% di queste in Sardegna”.

Per Zuncheddu la Regione “deve imporre la chiusura immediata della base con il principio della precauzione, deve bonificare e avviare un processo di rinaturalizzazione.

Claudia Zuncheddu ha poi illustrato anche linterpellanza 8/A (Zuncheddu e più) sulla costruzione dellaeroporto interno del Poligono interforze del Salto di Quirra: “Questa minaccia pare un pericolo scongiurato, ma nascono altre preoccupazioni: la presenza di carri armati che continuano a esercitarsi e proseguono le esplosioni danneggiano la grotta di Is Ingutidroxus, di enorme valore ambientale. Chiediamo che la regione vigili sulle esercitazioni e le blocchi”.

Ha aperto la discussione generale l’intervento di Angelo Stochino (Pdl), che ha dichiarato di ritenere doveroso il suo intervento essendo un consigliere regionale dell’Ogliastra, terra che ha molti metri quadri nella base di Quirra”. Stochino si è discostato da quanto sostenuto poco prima dalla Zuncheddu, sottolineando invece come la provincia sarda sia ritenuta, più di altre zone della Sardegna, la terra dei centenari. “Sono per fare chiarezza sulla questione Quirra - ha precisato - ma anche per mantenere i toni moderati”. Stochino si è detto infatti contrario “a falsi allarmismi” che danneggerebbero una terra “abbastanza martoriata” con il marchio dell’uranio impoverito o della sindrome di Quirra”. Secondo il consigliere ogliastrino  è una grande responsabilità politica utilizzare Quirra come scontro politico per dire sì o no alla basi, senza tenere conto delle popolazioni e degli imprenditori che vivono in quel perimetro o nelle immediate vicinanze”. Si è poi appellato allassessore regionale della Sanità, Antonello Liori, chiedendo di potenziare il sistema veterinario e sanitario dell” Asl di Lanusei perché, insieme a quella di Cagliari, possa pervenire a un dato certo che faccia chiarezza sulla famosa sindrome di Quirra. DallOgliastra - ha concluso - arriva un grido dallarme per una campagna mediatica che la danneggia. Sono il primo a chiedere chiarezza su questa vicenda, ma credo sia importante che le cose vadano fatte nei giusti modi”.  

Chicco Porcu (Pd) si è detto dispiaciuto per l’assenza del presidente Ugo Cappellacci durante una “discussione importante, che non riguarda solo Quirra, ma tutta la nostra terra” e ha precisato di aver ascoltato “con qualche imbarazzo le parole de Stochino, annoverandolo tra le file dei negazionisti.

Secondo Porcu la situazione è quella di un gravame militare, che ancora oggi in tempo di pace registra in Sardegna lesplosione dell80% delle bombe di tutto il territorio italiano, quasi 40mila ettari del nostro territorio sottratti a politiche di sviluppo. Ha quindi domandato alla maggioranza quali siano le intenzioni che la animano rispetto a una politica di riequilibrio complessivo della presenza delle basi militari in Sardegna. Lo Stato ha continuato - trova il modi di fare cassa sulla pelle delle popolazioni sarde, con un costo sociale altissimo che non può essere negato e non può essere oggetto di ulteriore indagine. Porcu ha espresso infine lauspicio che la Giunta regionale non si accontenti di norme di attuazione che ci riportino al punto di partenza, ma punti ad aprire una vertenza con lo Stato che dovrà includere anche le basi militari. Dovremo approvare un ordine del giorno che non si limiti a ribadire una richiesta di moratoria ma che, con maggior coraggio e prontezza, chieda che la Sardegna sia una volta e per tutte smilitarizzata e  che si proceda, affiancati dallo Stato, con le bonifiche e con un programma speciale per far sì che in quelle terre si possa affermare uneconomia diversa, sostenibile e rispettosa dellidentità naturale e sociale della nostra terra.  Segue