Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità una risoluzione, la 197, con sanzioni contro la Libia.
Il documento prevede in particolare il blocco dei beni di Muammar Gheddafi e di alcuni suoi familiari e dignitari del regime, l'embargo alle vendite di armi, oltre ad un possibile coinvolgimento della corte penale internazionale dell'Aja per i crimini di guerra o contro l'umanità commessi in Libia.
Ieri sera era intervenuto anche il presidente Usa, Barack Obama, che in un colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva invitato il leader libico a lasciare subito il Paese.
Calma tesa a Tripoli dopo gli spari della notte scorsa. Colpi singoli e a raffica sono stati uditi a più riprese nella notte appena trascorsa. La città, apparentemente tranquilla di giorno, diventa pericolosissima di notte. Stamattina la situazione in città appare calma, le strade sono piene di auto e non si notano particolari misure di sicurezza. La capitale sembra saldamente nelle mani dei governativi, che hanno concentrato le proprie forze alla periferia di Tripoli.
Le scuole hanno oggi riaperto nella capitale libica, così come alcuni negozi di alimentari. Molte attività commerciali dovrebbero riaprire nelle prossime ore, garantiscono fonti ufficiali. Code ai distributori, dove la benzina costa circa 0,13 centesimi di euro al litro e il governo ha promesso una ulteriore riduzione. Al momento non sono in programma proteste contro le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite.
In una telefonata al collega libico Musa Kusa, il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha condannato l'uso "inaccettabile" della forza contro i civili. Lo riferisce il ministero russo.