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PD – Sinistra sarda – Comunisti – IDV chiede al presidente dell’Assemblea sarda di richiamare la Giunta al pieno rispetto degli atti di indirizzo votati dal Consiglio.

“La gravissima decisione del Presidente della Regione di non adempiere al mandato unanime del Consiglio, nella forma e nella sostanza contenuta nell’ordine del giorno del 22 dicembre scorso, ha determinato la richiesta al Presidente del Consiglio Lombardo, da parte dei gruppi del centro sinistra, di richiamare la Giunta al pieno rispetto degli atti di indirizzo votati dall’Assemblea regionale. Un rispetto dovuto dal Governo regionale per il valore politico delle determinazioni consiliari e per la loro valenza giuridica riconosciuta dalla stessa Corte Costituzionale.

Il Presidente Cappellacci su una vertenza delicata e decisiva per la Sardegna – scrivono nella nota le opposizioni - come quella per la integrale applicazione del nuovo regime delle entrate stabilito dall’art. 8 riformato dello Statuto Speciale, ha preferito violare apertamente la volontà espressa unanimemente dal Consiglio Regionale. Ha preferito schierarsi, ancora una volta, come fa dall’inizio della legislatura, con il Governo nazionale e contro gli interessi dei sardi. Accetta supinamente l’illegittimo esproprio delle risorse finanziarie dovute a norma di legge al Bilancio regionale, diversi miliardi di euro indispensabili per affrontare la crisi.

Il richiamo del Presidente del Consiglio al Presidente della Regione a difesa delle prerogative del parlamento sardo, dei gruppi e dei consiglieri, di maggioranza e minoranza, che lo costituiscono in rappresentanza del popolo, anziché essere apprezzato e valorizzato per il rigore istituzionale al quale era ispirato,  è invece stato  colpito da una disordinata esternazione di partiti del centro-destra, da notizie diffuse e poi smentite di sfiducia nei confronti della massima carica del Consiglio regionale.

Riteniamo – conclude la nota del centro sinistra all’opposizione in Consiglio regionale - che la confusione politica con la quale si muove il Presidente della Regione non sia più tollerabile da una Sardegna profondamente colpita dalla pesante crisi sociale ed economica in atto.

 Il fatto che lui rinunci, per acquiescenza totale alla politica del governo nazionale, a rivendicare le risorse finanziarie ex art.8 dello Statuto, i Fondi Fas, un nuovo regime del patto di stabilità, una maggiore considerazione in ambito europeo per la riduzione dell’aggravio dei costi sulla mobilità, persone e merci, e sull’energia, per l’assenza della rete metanifera,  sta conducendo tutti alla rovina, i lavoratori e le loro famiglie, ogni settore economico, ogni attività d’impresa.

Tutta questa subalternità e inconcludenza non può essere nascosta tentando ingenuamente di far passare come atto di rilievo la costituzione in giudizio presso la Corte Costituzionale a difesa della leggina sul patto di stabilità interno impugnata ingiustamente da un Governo falsamente federalista, che varrà, si e no, qualche milione di euro di “possibile maggiore spesa” per alcuni Enti locali .

Assuma il Presidente Cappellacci l’unica decisione utile, si dimetta. Liberi la Sardegna dalla sua incapacità di difendere i diritti del popolo sardo“. Red-com