Press "Enter" to skip to content

Ieri duri scontri alla Camera dei Deputati tra Fini ed altri che lo attaccano.

Il milleproroghe passa alla Camera al termine di una seduta culminata in un duro botta e risposta tra il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Probabilmente questo è solo un assaggio di quanto potrà accadere nei prossimi mesi.

Il Pdl sembra, infatti, determinato a portare anche nell'emiciclo di Montecitorio lo scontro con Fini. C'è una "situazione istituzionalmente insostenibile", accusa Cicchitto in Aula parlando del 'doppio' ruolo del leader di Fli. "Concordo - è la replica fulminea del diretto interessato con evidente riferimento agli attacchi di Berlusconi - la situazione è istituzionalmente insostenibile". 

La tensione arriva, insomma, alle stelle, ma monta poco a poco a partire dall'intervento del capogruppo di Iniziativa Responsabile Luciano Sardelli. "Presidente - attacca - il mio gruppo è oggetto di aggressioni verbali senza precedenti. Tuteli la libertà di mandato di tutti, indipendentemente dalla loro provenienza". Sardelli cita anche la "vergognosa disinformazione" fatta dal parlamentare del Pd Gino Bucchino che ha lanciato accuse su tentativi di compravendita nei suoi confronti da parte della maggioranza. Poi prosegue sul merito ma va lungo. Fini gli scampanella. "Forse non le sarò simpatico ma mi faccia finire, provoca Sardelli". "Il regolamento - allarga le braccia Fini - è uguale per tutti". "Ma lei - va giù duro il deputato di Ir - non è assolutamente imparziale". 

Fini lascia correre ma è solo la prima 'provocazione'. Passa una mezz'ora e al termine degli interventi, il presidente da' la parola a titolo personale a Bucchino per una replica. 

Un intervento "improvvido e intempestivo" -attacca ancora Sardelli - al quale e' stato dato spazio ancora per parzialità di Fini. Il presidente non si è scompone: "A titolo personale, Bucchino aveva diritto di parlare, come lei ora", replica. "Non tutela tutti i parlamentari di quest'Aula", ripete il refrain Sardelli. 

Il presidente della Camera 'incassa' bene, ma alla fine sbotta contro il governo nel momento in cui, durante l'intervento di Di Pietro, nessun suo rappresentante è presente in Aula. Una situazione "senza precedenti", attacca rivolto al sottosegretario Laura Ravetto, chiamata di corsa dalla commissione proprio per coprire chi si era assentato. 

Fini, però, poi 'registra' il tiro prendendo la difesa di Berlusconi, paragonato dal leader dell'Idv a Gheddafi. "Specie in giorni come questi - stigmatizza - non si possono fare paragoni di questo tipo. Questo non è il governo di una feroce dittatura". E' solo uno 'sprazzo' di sereno, però. 

Poco dopo a prendere la parola in Aula e' Cicchitto. Il capogruppo Pdl sta per terminare il proprio intervento e pronuncia, guardando dritto Fini, le parole: "Ci troviamo di fronte...". Fini lo interrompe un attimo: "le ricordo che ha già superato di 5 secondi il suo tempo di intervento, ma immaginando quello che sta per dire le concedo altri 30 secondi...". Il Pdl mugugna mentre Cicchitto riprende la parola: "la situazione à istituzionalmente insostenibile e lei è in una situazione di contrasto tra il suo ruolo di presidente della Camera e quello di leader politico". "Concordo con lei", è la risposta gelida di Fini col pensiero rivolto agli ultimi attacchi di Berlusconi ai pm o alla Consulta.