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Ruby e la collana per la quale era scoppiata la lite con l’altra prostituta

Oltre 280.000 euro spesi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconiin auto regalate alle ragazze delle notti di Arcore? Se è per questo, ci sono anche 240.000 euro per comprare a Valenza Po 100 esemplari del medesimo tipo di collana in oro bianco e croce di diamanti: una certezza investigativa che ora, per paradosso, arriva indirettamente proprio da una delle tante iniziali affermazioni non vere di Ruby, l'allora minorenne prostituta di cui il premier sarebbe stato cliente a pagamento.

Il 5 giugno 2010 è la sera della violenta rissa, con reciproche accuse di induzione al meretricio, tra Ruby e Michelle C., cioè la brasiliana presso la quale la giovane viveva: la donna qualificata come prostituta dagli inquirenti, che la notte del 27 maggio 2010 si era precipitata in Questura e aveva avvertito Berlusconi a Parigi che la minorenne accusata di un furto era finita negli uffici di polizia per essere identificata. 

Nell'interrogatorio del 22 luglio Ruby esibisce una custodia sostenendo che dentro c'era stata una collana regalatale da Berlusconi in oro bianco, con la croce incastonata di diamanti, e una targhetta sempre in oro bianco con la «R» del produttore «Recarlo» di Valenza Po. A suo dire vale 15.000 euro, Michelle ne conosce il valore e la sera del litigio cerca di strappargliela. I pm allora le mostrano una collana sequestrata a casa di Michelle il 26 luglio, e Ruby la riconosce con certezza.

Ma la brasiliana, indagata per l'ipotesi di reato di appropriazione indebita, rivendica la legittima proprietà del gioiello, che afferma le sia stato regalato da un uomo vicino a Berlusconi con il quale aveva avuto una relazione. E il 20 dicembre scorso si vede dare ragione dalla Procura, che la proscioglie e le restituisce la collana.

Perché quando gli inquirenti vanno comunque a Valenza Po nella ditta «Recarlo», si sentono rispondere che quel tipo di collana, del valore non di 15.000 ma di 2.400 euro, ha avuto grandissimo successo presso un cliente molto particolare: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che, da solo, ne ha fatte comprare in blocco uno stock di 100 esemplari. Una spesa all'ingrosso da 240.000 euro.