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Misurata, l’esercito spara sui dimostranti.

Forze filo Gheddafi hanno attaccato manifestanti che protestavano nella città di Misurata. Vi sarebbero molti morti, secondo quando riferiscono testimoni. A Zawia, nell'ovest della Libia, "è un massacro, ed è difficile stimare il numero di morti". Così un ex ufficiale all'emittente Al Arabiya descrive quanto sta accadendo nella città, dove le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno lanciato stamani una offensiva militare. 

La Ue sta cercando un appoggio navale militare per fare rientrare a casa le migliaia di cittadini europei che ancora sono in Libia. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea.

"E' cominciato da più di un'ora il bombardamento di Zawia, con tutti i mezzi, con l'artiglieria pesante. Stanno ammazzando le persone che erano in piazza da giorni, armate con solo qualche fucile, stanno ammazzando anche i medici venuti in soccorso", racconta una testimone oculare. "C'erano poche persone in piazza, che sono state colte di sorpresa - prosegue -. Gli altri sono usciti quando hanno sentito i bombardamenti e si stanno facendo uccidere come topi in trappola. Ci sono più di 50 feriti, decine e decine di morti, il mondo deve fermare Gheddafi. Sta facendo una strage prima di andarsene via". 

"Controlliamo l'85% della Libia", ha affermato Saad Gheddafi, secondogenito del colonnello Muammar Gheddafi, secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya'. "Nella maggior parte delle città del paese la situazione e' tranquilla - ha affermato - sono in mano ai manifestanti solo le citta' sulla costa della Cirenaica".

Alitalia ha sospeso i voli di linea con Tripoli. "A causa dell'aggravarsi della situazione presso l'aeroporto di Tripoli - afferma l'Alitalia in una nota - - dove e' compromessa la possibilità per i passeggeri di raggiungere i gate d'imbarco, non funzionano i collegamenti telefonici interni e internazionali, sono a rischio le misure di sicurezza e i servizi di handling e di assistenza - Alitalia, in linea con quanto deciso da altre compagnie aeree, sospende i voli di linea sulla destinazione fino a che non saranno ripristinate le necessarie condizioni operative". 

La situazione nella regione nord africana e in Medio Oriente tiene alte le quotazioni del greggio. Sui mercati asiatici il petrolio con consegne ad aprile si mantiene poco sotto i 100 dollari toccati ieri a New York, a 99,10. Il Brent ha sfondato definitivamente quota 110 dollari e ora si posiziona sui 112,10 dollari al barile.

Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al rialzo le stime sui prezzi del greggio per il 2011 portandole a 94,75 dollari al barile a fronte degli 89,50 dollari al barile stimati in gennaio, prima dei disordini in Egitto.