La Libia di Gheddafi si sta stringendo sempre di più, in mezzo a un bagno di sangue di cui ancora mancano i confini reali. Gli oppositori al regime hanno preso il controllo di diverse città vicine alla capitale libica mentre, secondo le ultime notizie, il Colonnello è asserragliato a Tripoli, in un bunker. Lo riferisce di nuovo la rete al Arabiya secondo cui le truppe ancora fedeli a Gheddafi hanno isolato la capitale stendendo un cordone di mezzi e truppe con cui difendere il Raìs.
Migliaia di mercenari e miliziani africani si stanno intanto dirigendo verso Tripoli per portare rinforzi al leader libico, mentre la rivolta contro il regime del colonnello libico, al potere da 42 anni, sembra essere arrivata a una fase decisiva, dopo una settimana di violenze che potrebbero aver fatto migliaia di morti. Gheddafi, scrive il New York Times, sta rafforzando il suo quartier generale di Tripoli, mentre i suoi oppositori nella capitale stanno organizzando la loro prima iniziativa di protesta coordinata per il prossimo venerdì. «Su ogni cellulare arriva un messaggio relativo a una grande manifestazione di protesta per venerdì a Tripoli» dice un testimone locale, aggiungendo che il discorso minaccioso rivolto al Paese dal colonnello Gheddafi ha portato la determinazione dei rivoltosi «al 100 percento». Le persone fuggite dalla Libia in Tunisia hanno invece raccontato che i ribelli anti-Gheddafi hanno preso il controllo della città nordoccidentale di Misurata, situata a circa 200 chilometri da Tripoli, oltre alla parte est del paese, attorno alla città di Bengasi, dove la rivolta è scoppiata la scorsa settimana. Violenti scontri si sono verificati anche nella città di Sabratha, 80 chilometri a ovest di Tripoli, dove si trova un importante sito archeologico romano. In questa località, riferiscono testimoni locali, ci sarebbe un massiccio dispiegamento di mercenari stranieri. «I comitati rivoluzionari (pilastro del regime libico, ndr.) stanno cercando di uccidere tutti coloro che si oppongono a Gheddafi» ha detto un medico scappato da Sabratha, che ha parlato in condizione di anonimato per paura di ritorsioni. Per la prima volta ci sono notizie di proteste anche nella città meridionale di Sabha, considerata una roccaforte del leader libico.
Il ramo nordafricano di Al Qaeda si schiera a fianco dei dimostranti anti-regime in Libia, e accusa Muammar Gheddafi di essere un «assassino di innocenti». Lo riferisce il Site, il gruppo di monitoraggio dei siti estremisti islamici, citando un comunicato dell'Aqmi pubblicato online. «Siamo addolorati dalla carneficina e dai vili massacri perpetrati dall'assassino di innocenti Gheddafi - si legge nel testo - contro la nostra gente e i musulmani disarmati che si sono levati contro la sua oppressione e la sua tirannia». «Facciamo appello ai musulmani libici perché abbiano fermezza e pazienza, e li incitiamo a continuare la propria battaglia e rivoluzione per cacciare il tiranno criminale», aggiunge il comunicato.
Muammar Gheddafi in 42 anni al potere avrebbe accumulato un tesoro di 32 miliardi di dollari, la maggior parte depositati e celati negli Stati Uniti. Questo è quanto emerge da uno dei cablogrammi dell'ambasciatore americano a Tripoli diffusi da Wikileaks da cui emerge che Gheddafi venne avvicinato da Bernard Madoff, l'ex finanziere ebreo condannato a 150 anni di carcere per una maxi-truffa da 65 miliardi di dollari, e da Allen Stanford, in prigione per frode. Per sua fortuna Gheddafi non cadde nella trappola. Il cablogramma è datato 28 gennaio 2010.