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Ancora un colpo di scena sulla morte di Sara Scazzi.

 I carabinieri del comando provinciale di Taranto, nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi, hanno arrestato Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri, l'agricoltore di Avetrana che ha confessato il delitto chiamando in correità la figlia Sabrina. Gli arrestati sono accusati di concorso in soppressione di cadavere. Gli arresti sono stati eseguiti su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati e richiesta dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 26 agosto 2010, giorno del delitto, il corpo di Sarah venne trasportato dal garage dell'abitazione di Michele Misseri, in via Deledda 20 ad Avetrana, nelle campagne del paese in contrada Mosca e nascosto in un pozzo in un podere appartenuto agli stessi Misseri. A far ritrovare il cadavere fu Michele Misseri, nella sua prima confessione del 6 ottobre 2010.