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Terza commissione – Audizione di Confcooperative, Legacoop e Unuci sul collegato alla finanziaria.

Si è conclusa con gli interventi dei vertici regionali di Confcooperative, Legacoop e Unci (Unione nazionale cooperative italiane) l'audizione della Terza Commissione prevista per questa mattina in merito al collegato alla finanziaria.

Andrea Pilia, responsabile di Confcooperative, ha affermato: "Il collegato contiene alcune risposte interessanti per il settore, come le misure a favore delle cooperative di gestione che operano nei parchi e gestiscono un grande patrimonio pubblico. Tuttavia, attraversano un momento molto complesso: contratti scaduti, impossibilità di accedere a fondi europei e di partecipare a bandi e gare per espandere la loro attività".

"La crisi - ha proseguito Pilia - ha colpito anche il nostro mondo, ma se si guardano ad esempio i dati della cassa integrazione si vede che abbiamo usato questo strumento molto meno di altri settori produttivi, mostrando una buona capacità di tenuta". Il responsabile di Confcooperative ha poi sollecitato interventi per superare la legge regionale 16 del 1983 e sostenere la maggior capitalizzazione delle imprese ed i loro sforzi per aumentare la dimensione delle aziende.

Secondo Antonio Carta, di Legacoop, "occorre maggiore chiarezza sui provvedimenti che possono trovare spazio nel collegato e su altri, come ad esempio la nuova legge quadro sulla cooperazione su cui è iniziato un confronto con l'Assessorato, che potranno avere percorsi differenti". Anche Carta ha posto l'accento sulla vitalità del mondo della cooperazione durante la crisi ed ha evidenziato la necessità di alcuni interventi strategici nel campo della promozione d'impresa, in particolare per la fase dello "start up" delle aziende e del rilancio dell'edilizia residenziale popolare. "Su questi due fronti -ha aggiunto - siamo disposti ad investire risorse finanziarie senza dover dipendere esclusivamente dalla Regione: dobbiamo però avere un perimetro normativo chiaro per poter operare con efficacia".

L'intervento di Roberto Murgia, responsabile di Unuci, ha chiudo l'audizione. Murgia ha auspicato "una legge per il credito d'esercizio alle cooperative, anche per spezzare il "circolo vizioso" che, partendo dal ritardo con cui la pubblica amministrazione effettua i pagamenti, si è esteso all'area contributiva e fiscale. In questo momento difficile in cui ancora non si è usciti dalla crisi e non si è imboccata la strada della ripresa - ha concluso il responsabile di Unuci - incentivare la nascita di nuove imprese cooperative può rivelarsi una scelta vincente". Red.

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