La Commissione programmazione ha proseguito le audizioni sul collegato alla finanziaria 2011-2013 (DL 222-disposizioni nei vari settori di intervento) con i contributi della Confapi, l’associazione di categoria delle piccole e medie imprese, e della Confartigianato.
Il Presidente regionale di Confapi Italo Senes, in apertura, si è espresso in modo fortemente critico sull’ipotesi di introdurre una sovra tassa sulle concessioni demaniali. “Riteniamo che sia inopportuna e, soprattutto, colpisca il turismo che dovrebbe essere uno dei nostri punti di forza, semmai da sostenere con una politica mirata di incentivi”. Senes hai poi espresso preoccupazione per l’effetto “domino” che la nuova tassa potrebbe innescare, “perché nella pratica tratta in modo uguale situazioni molto diverse, ad esempio quelle delle superfici coperte e non coperte”.
Dal rappresentante di Confapi è arrivato poi un apprezzamento per altre misure del collegato: sbrurocratizzazione, ottimizzazione dei fondi Fas, premialità ai comuni che “centrano” gli obiettivi della raccolta differenziata, istituzione degli “ecocentri” per realizzare economie di scala, apertura all’utilizzo delle energie rinnovabili ed alle agevolazioni nel fotovoltaico. Occorre invece un approfondimento - ha sollecitato - sulla questione delle bonifiche nei siti industriali inquinati. Le proposte di Confapi su questo punto sono sostanzialmente tre: certezza dei tempi, corsie preferenziali per il sistema imprenditoriale regionale nella fase degli interventi ed assegnazione delle aree bonificate, con prezzi agevolati, alle imprese locali per favorire l’insediamento di nuove imprese.
Per la Confartigianato la valutazione generale sul collegato è sostanzialmente negativa, perché è mancata quella fase approfondita di concertazione che avrebbe consentito sia di misurare l’impatto delle nuove norme sul mondo produttivo sardo sia di ottenere risultati finali migliori. Nel merito, il Presidente regionale Luca Muggianu si è soffermato su una serie di punti: dai canoni demaniali alle premialità per le imprese che “aprono” alla partecipazione dei lavoratori agli utili, dalla continuità territoriale al partenariato, dalle bonifiche alla riforma degli incentivi per le aziende.
Muggianu ha quindi sollecitato un tavolo tecnico con la scopo di lavorare ad una riforma organica della normativa regionale sull’artigianato, a partire dal credito e dalla burocrazia. In tempi di crisi - ha ricordato - è del tutto anomalo accumulare residui passivi sulla legge regionale 51 e non riuscire ad impiegare le risorse disponibili; vuol dire che il meccanismo si è inceppato. Così come sono troppi, in media, i 10 mesi necessari per definire le pratiche finanziamento. Oggi - ha concluso - nessuna azienda può operare in un periodo così lungo senza la certezza di poter contare, o meno, su determinate risorse. A.F. Red