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I Consiglieri di Cagliari, Casu e Businco, denunciano alla Corte dei Conti l’assegnazione di un importante immobile storico del Comune.

Questa mattina i Consiglieri Comunali di Cagliari, Paolo Casu e Ettore Businco, hanno presentato una dettagliata "denuncia-esposto" presso la Procura della Corte dei Conti di Cagliari, in relazione alla concessione in uso gratuito da parte dell'amministrazione Comunale di Cagliari, dell'importante immobile storico, completamente ristrutturato e sito nella Via Pietro Leo, meglio conosciuto come "la chiesetta aragonese", all'associazione culturale "I sardi".

Casu e Businco, mettendo in rilievo che tale condotta andrebbe contro il Regolamento per la concessione in uso degli immobili e delle aree libere facenti parte del patrimonio indisponibile del Comune di Cagliari, hanno dichiarato che a più riprese abbiano chiesto, senza ottenere però alcuna risposta, delucidazioni agli organi comunali competenti sulla procedura seguita dal dirigente comunale.

I Consiglieri hanno poi rimarcato che "con riguardo alla gratuità oggetto della concessione, l'articolo 4 del citato regolamento comunale, stabilisce che anche nel caso di concessione in uso a soggetti che non hanno finalità di lucro, è necessariamente dovuto al Comune un canone concessorio; questo così come altri articoli del Regolamento - sono stati disattesi nel corso della procedura di concessione dell’immobile de quo".

Stando alle dichiarazioni di Casu e Businco in due riunioni del Consiglio Comunale di Cagliari, i due Consiglieri avrebbero presentato, due distinte interrogazioni indirizzate al Sindaco di Cagliari e agli assessori al Patrimonio e alla Cultura e "entrambi gli assessori hanno dichiarato, - affermano i due - rispondendo alle loro interrogazioni, di sapere poco o nulla di questa concessione; lo stesso Sindaco Floris, ripetutamente interpellato anche nel corso delle due interrogazioni, non si è mai pronunciato al riguardo".

I Consiglieri quindi, alla luce di tutto ciò, hanno chiesto al Procuratore di "fare chiarezza sui comportamenti e sugli atti che sostanziano una concessione che apparirebbe "ictu oculi" viziata da vistosi profili di illegittimità". Inoltre i due, in conclusione avvertono che si riserveranno di far valere "anche in sede penale, eventuali profili di illiceità del suddetto comportamento, ed esponendo quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e contabili in cui si ritenga possano essere incorsi i funzionari responsabili dello svolgimento del procedimento in questione, della relativa istruttoria e della decisione conclusiva". Red-Com.