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Corruzione in aumento e con il federalismo leghista sarà ancora peggio.

"Ci si interroga in termini dubitativi se, in tema di federalismo fiscale, il decentramento possa contribuire a ridurre la corruzione rendendo più diretta la relazione tra decisioni prese e risultati conseguiti ovvero possa avere l'effetto contrario ed aumentare la corruzione quando la vicinanza a interessi e lobbies locali favorisca uno scambio di favori illeciti in danno alla comunità amministrata". Questo uno dei passaggi più significtai della relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario.

 La Pubblica amministrazione è afflitta da "patologie" costituite da "fenomeni delittuosi, quali la corruzione e la frode, soprattutto in materia di aiuti e contributi nazionali e dell'Unione europea". E i dati al riguardo "non consentono ottimismi".

Non induce all'ottimismo, il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, quando sottolinea che, nonostante i "progressi pur conseguiti in termini di efficienza", la cattiva amministrazione "continua a caratterizzare in negativo l'immagine complessiva dell'apparato amministrativo, generando nel comune sentire dei cittadini, soprattutto nei tempi presenti di diffusa difficoltà economica, una forte attesa di contrasto a opera degli organi a tale compito preposti dall'ordinamento".

Inoltre, ha aggiunto il procuratore generale, "nell'auspicio che il ddl in materia di durata dei processi non costituisca un ulteriore ostacolo alla lotta contro la corruzione, da rispettosi osservanti delle norme varate dal Parlamento, si resta perplessi di fronte a recenti leggi che consentono una profonda alterazione di principi di certezza del diritto. Infine, "non appaiono indirizzati ad una vera e propria lotta alla corruzione il disegno di legge governativo sulle intercettazioni, che costituiscono uno dei piu' importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo e neppure l'aver dimezzato con la cd legge Cirielli del 2005 i termini di prescrizione per il reato di corruzione ridotti da 15 a 7 anni e mezzo, con il risultato che molti dei relativi processi si estingueranno poco prima della sentenza finale, sebbene preceduta da una o due sentenze di condanna e con conseguenze ostative per l'esercizio dell'azione contabile sul danno all'immagine".

Per quanto riguarda i dati relativi al 2010, dalle forze dell'ordine sono stati segnalati 237 casi di corruzione (+30,22% rispetto al 2009), 137 di concussione (-14,91), 1090 di abuso di ufficio (-4,89). In calo, al contrario, le persone denunciate nel 2010: 709 per corruzione (-1,39% rispetto al 2009), 183 per concussione (-18,67) e 2.290 per abuso di ufficio (-19,99%). In particolare nel settore della sanita' "si
intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni talvolta favorite dalle carenze del sistema dei controlli".

Nella sanità "si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni talvolta favorite dalle carenze del sistema dei controlli". Lo sottolinea il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, nella relazione alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario.

La magistratura contabile ricorda che "le tipologie più ricorrenti delle pronunce emesse dalle sezioni regionali nel 2010 hanno riguardato, sotto vari profili, la materia delle risorse umane (irregolari trattamenti economici al personale, illegittima attività privata dei medici), seguite da quelle relative a danni erariali da attività  contrattuali e da quelle concernenti risarcimenti a terzi per errori sanitari (ad esempio in occasione di parti ed esami amnestici)".

 Ci sono poi "danni al patrimonio (uso indebito di mobili e/o immobili),
iperprescrizioni (in genere di farmaci), danni all'immagine e conferimenti irregolari di consulenze e incarichi".

I magistrati contabili ricordano infine che "si sono avuti anche casi di ritardati o mancati pagamenti, opere incompiute e altre fattispecie diverse" e che "alcuni danni erariali sono stati conseguenti a reati commessi (peculato, appropriazione indebita, abuso d'ufficio, truffa etc.)".

L'insieme delle pronunce, si legge ancora nella relazione di Ristuccia, "ha comportato condanne per un importo complessivo di quasi 60 milioni di euro per i giudizi di responsabilità, cui si aggiungono altre 200mila euro circa per i giudizi di conto". 

Gli importi più rilevanti si sono registrati nel Lazio, seguito da Piemonte e Sicilia. Tra le tipologie esaminate: irregolari conferimenti di incarichi, irregolare gestione del personale; illegittimo utilizzo di medici, ecc. L'importo complessivo di danno erariale contestato ammonta a circa 254 milioni, in gran parte concentrato nella regione Lazio (130 milioni) e questo per "frodi nella gestione di case di cura convenzionate per irregolari erogazioni di prestazioni abilitative".